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Rispetto al 2021 gli incidenti con feriti sono aumentati del 24,7 per cento, le vittime del 15,3. In media in Italia ogni giorno ci sono otto morti sulle strade. Secondo lo studio presentato ieri da Dekra, nei primi sei mesi del 2022 hanno perso la vita 1.450 persone in incidenti. Nella fascia di età tra i 5 e i 29 anni - ma questo è un dato su base mondiale - i sinistri stradali sono la prima causa di morte. E la cronaca rilancia due tragedie dell’ultimo fine settimana in cui hanno perso la vita sei ragazzi in Piemonte e in Puglia. Più nel dettaglio: dopo la strage avvenuta alle 4 del mattino ad Alessandria, domenica alle 22.30 in provincia di Bari una Mini Cooper è finita contro un bus. Sono morti Michele Traetta, 21 anni, Sara Grimaldi, 19, ed Elisa Buonsante, 25 (Asaps, l’associazione amici della polizia stradale, ha calcolato che negli ultimi due fine settimana ci sono state 30 vittime e nella metà dei casi erano under 35; da giugno a oggi negli incidenti dei week-end i morti sono stati 729).
SCELTE
«Dobbiamo aggiornare il codice della strada» ha spiegato ieri, durante la presentazione del report, il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Ha ipotizzato tre cambiamenti: ritiro della patente a vita per chi guida ubriaco o drogato; revisione del sistema della patente a punti; regole più stringenti per i monopattini, con l’obbligo di targa e casco. Il viceministro dei Trasporti, Galeazzo Bignami, ha aggiunto anche un’altra ipotesi: calibrare le multe sulla base del reddito, se passi con il rosso e sei milionario avrai una sanzione maggiore rispetto a un disoccupato che commette la stessa infrazione. Salvini: «Già la settimana prossima faremo un tavolo di aggiornamento e di ammodernamento per mettere in sicurezza le strade italiane. Abbiamo un Codice della Strada di 30 anni fa. È un dovere intervenire».
FUTURO
Infine, le insidie dei mezzi pesanti: secondo alcuni dati diffusi da Salvini, «il parco circolante dell’autotrasporto, ultra ventennale, è al 30-40 per cento fuori norma». Toni Purcaro, presidente Dekra Italia, ricorda anche che tra i ragazzi l’auto di proprietà è meno diffusa e si ricorre sempre più a sistemi di sharing. Osserva: «I giovani possono essere attori protagonisti della sostenibilità e diventare ambasciatori della sicurezza sulle strade. Le nuove generazioni sono native digitali, organizzano le loro attività usando piattaforme che li connettono al resto del mondo e vivono la mobilità come servizio. La sicurezza stradale, quindi, si manifesta nel comportamento di chi guida, nella sicurezza del mezzo e delle sue connessioni, nella infrastruttura intelligente e, prima ancora, in buono stato. I veicoli, ovvero auto, moto, scooter, biciclette, monopattini, superato il concetto di possesso, passano da un utilizzatore all’altro. Il loro stato d’uso, per garantirne la sicurezza, necessita di una verifica costante e non solo periodica».
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Il Gazzettino