È sotto shock il mondo sportivo non solo di Gaeta ma di tutto il golfo e il basso Lazio per la morte improvvisa di Leonardo D'Angelo, fotografo sportivo che con la sua...
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La famiglia, assistita dagli avvocati Lino e Marco Magliuzzi, vuole però vederci chiaro, visto che ieri pomeriggio ha presentato una denuncia al commissariato di Gaeta. Secondo il racconto della moglie fornito alle forze dell'ordine, il fotografo è stato ricoverato per l'intera nottata per effettuare alcuni accertamenti per una sospetta congestione, probabilmente dovuta ad un bicchiere d'acqua troppo fredda.
Subito la corsa al nosocomio formiano, dove è stato sottoposto a una radiografia e ad un'ecografia. Ieri mattina, alle 8,30, l'uomo aveva avvertito dei dolori allo stomaco e al petto e anche alla schiena, dopo aver avuto anche conati di vomito, verso le 10,30 l'arresto cardiaco, i tentativi di salvarlo e la sua morte. Il decesso è stato certificato alle 11,30. Dopo essersi consultata con i propri legali, la famiglia ha preso la decisione di presentare denuncia verso ignoti per omicidio colposo e, dunque, chiede chiarezza su come si siano svolti i fatti e se vi siano responsabilità mediche.
Gli agenti, diretti dal vicequestore Maurizio Mancini, già nella serata di ieri hanno acquisito le cartelle cliniche dell'ospedale Dono Svizzero in attesa delle disposizioni del magistrato di turno. La notizia della scomparsa del fotografo si è subito sparsa con messaggi di cordoglio provenienti da tutte le parti. In 40 anni di attività Leonardo D'Angelo ha fotografato tutto lo sport del basso Lazio: dal calcio alla scherma, dalla vela al suo inseparabile rally e mondo dei motori. La sua bravura è stata apprezzata anche fuori dai confini del territorio per la capacità, davvero unica, di bloccare e immortalare un'immagine, soprattutto in movimento, con pubblicazioni su quotidiani nazionali e internazionali.
«Utilizzo la macchina fotografica come un block notes, immagini come appunti per fissare attimi ed emozioni che la memoria col tempo perderebbe», ripeteva spesso Leonardo, la cui passione per la fotografia si è trasformata nella sua professione all'età di 16 anni, nel 1982, quando con una vecchia Kodak ha scattato le prime foto. Poi l'amore per la Canon, di cui conosceva i segreti più reconditi per coltivare la sua principale passione, il mare e i viaggi, senza tralasciare però tutto il resto, dalla cerimonia all'evento sportivo anche di caratura internazionale. È stato tra i primi a realizzare sul territorio del Golfo servizi digitali, con contatti diretti con i mezzi d'informazione e le agenzie di stampa. Lascia la moglie Danila e i due figli Niccolò e Lucrezia, lei aspirante fotografa. Come il papà, che le aveva trasmesso questa passione forte per il racconto per immagini. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino