Morto in casa: ritrovato dopo una settimana

Morto in casa ritrovato dopo una settimana
Forse non si è nemmeno accorto di passare oltre e la sua vita si è fermata in un gesto banale, quotidiano: seduto a tavola, come se fosse un giorno qualsiasi. Invece...

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Forse non si è nemmeno accorto di passare oltre e la sua vita si è fermata in un gesto banale, quotidiano: seduto a tavola, come se fosse un giorno qualsiasi. Invece è stato l'ultimo giorno possibile. Un uomo di origini straniere, di una cinquantina di anni, è morto in casa dove viveva da solo ed è restato in quella solitudine per sette giorni - almeno così è stato stabilito dai primi accertamenti effettuati dalla polizia locale - fino a quando il padre ha deciso che l'assenza era troppo lunga e l'ha chiamato e richiamato mille volte senza ricevere risposta. Allora si è fatto forza e ha cercato aiuto dai vigili urbani.


Per entrare nell'appartamento dell'uomo è stato necessario forzare la porta: i primi accertamenti hanno stabilito che non si tratta di una morte violenta.
La porta di casa era chiusa regolarmente, in casa era tutto in ordine, non mancava nulla.
Inoltre l'uomo stava combattendo contro una malattia importante - secondo quanto raccontato dai vicini e dalle forze dell'ordine - dunque è molto probabile che la malattia l'abbia vinto nel silenzio di una giornata di afa.
Alla notizia del ritrovamento del corpo dell'uomo sono arrivati i parenti e anche la ex fidanzata. Uno di loro ha provveduto al rito del riconoscimento. Si chiude così in maniera amara il capitolo su questa vita. Un nome, una storia che si aggiungono ai nomi e alle storie raccontate in questi mesi in cui la pandemia prima e un'estate caldissima hanno allentato i rapporti e gli incontri e fatto dilatare i momenti di solitudine. E uno di questi per il cinquantenne è stato fatale.
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Il Gazzettino