Morta Tina Costa, la storica partigiana: fu la staffetta della linea gotica per armi e viveri

Morta Tina Costa, la storica partigiana: fu la staffetta della linea gotica per armi e viveri
È morta a 93 anni la storica partigiana romagnola Tina Costa dopo una breve ma fulminante malattia. A dare la notizia all'Aula del Consiglio regionale del Lazio...

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È morta a 93 anni la storica partigiana romagnola Tina Costa dopo una breve ma fulminante malattia. A dare la notizia all'Aula del Consiglio regionale del Lazio è stata la capogruppo della Lista Zingaretti Marta Bonafoni. Pugni chiusi e lo slogan «siamo tutti antifascisti», così la ricordano in molti. L'ultima uscita l'aveva fatta guidando il coro di “Soffia il vento” delle manifestazioni dei partigiani dopo i fatti di San Lorenzo e l'uccisione della giovane Desirèe lo scorso ottobre. Sempre in prima linea per valori, memoria storica e diritti civili, compresi i cortei per l'orgoglio del mondo omosessuale a giugno 2018. I suoi interventi pubblici, in occasioni di celebrazioni e convegni, erano spesso mirati a ricordare il ruolo della donna durante la Resistenza. 


A piangerla oggi l’ANPI provinciale di Roma che in una nota
«si stringe al figlio Sergio e alla famiglia», annunciando la camera ardente per venerdì 22 marzo dalle 10,00 alle 15,00 presso la Casa della Memoria e della Storia in Via San Francesco di Sales 5 Roma.


Il ritratto. Nata nel 1925 è stata staffetta partigiana. Vice presidente vicario dall’ANPI provinciale di Roma e componente del comitato nazionale dell’ANPI. Combattente contro le ingiustizie fin dalla più tenera età, lo è rimasta fino all’ultimo respiro. Nata in una famiglia profondamente antifascista del riminese, fece il suo primo gesto di ribellione al fascismo a 7 anni, rifiutandosi di indossare la divisa di figlia della lupa subendo così ulteriori angherie dalla maestra fascista. Inserita come staffetta nell’attività clandestina del Partito Comunista già durante gli anni della guerra di Etiopia, a 18 anni divenne staffetta partigiana e ciò la portò ad attraversare più volte la linea gotica con la sua bicicletta recando messaggi, viveri ed armi. Arrestata con un fratellino e la madre a seguito di delazione, durante il tragitto verso il campo di Fossoli riuscì a fuggire, con i familiari, approfittando di un bombardamento. Iscritta al Partito Comunista dal 1944 è rimasta fedele a quella scelta per il resto della vita, militando in seguito nel partito della Rifondazione Comunista. Sindacalista della CGIL era componente del comitato direttivo SPI CGIL di Roma e del Lazio.
«Personalmente credo di aver fatto anche molti errori, durante la mia vita, ma rifarei tutto quello che ho fatto, passo dopo passo. Forse, anzi, senza forse, compresi gli errori». «Ho combattuto per la Libertà e questa Libertà non me la può togliere nessuno». «Starò in piazza fino a quando avrò l'ultimo respiro, perché so di essere dalla parte del giusto e che le mie idee sono condivise da tanti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino