Anziano uccide la moglie e poi tenta il suicidio in Brianza

Anziano uccide la moglie e poi tenta il suicidio in Brianza
«Non ce la faccio più». Le parole scritte su un foglio e poi la pistola nelle mani, il grilletto premuto quattro volte, per «farla finita». Nella...

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«Non ce la faccio più». Le parole scritte su un foglio e poi la pistola nelle mani, il grilletto premuto quattro volte, per «farla finita». Nella loro casa a Senago (Monza), ha ucciso la moglie, Luisa Valli di 80 anni, con un colpo alla testa e poi Giuseppe Moia, 81 anni, ha fatto fuoco ancora tentando il suicidio ed ora è ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale Niguarda di Milano, con un proiettile in testa. 


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L'uomo, secondo quanto ricostruito fino ad ora dai carabinieri di Desio (Monza) che indagano sulla vicenda, con un porto d'armi regolare targato 1972, nel primo pomeriggio di oggi avrebbe diretto la sua calibro 22 contro la moglie, esplodendo tre colpi, di cui uno mortale alla testa. Poi avrebbe rivolto la stessa arma contro di sé, premendo ancora una volta grilletto, dopo essersi spinto la canna sotto il mento. Quel colpo però non lo ha ucciso, seppur sia ora in condizioni disperate in ospedale. A spingerlo al folle gesto, almeno a quanto emerso fino ad ora, le condizioni di salute della moglie, che lo avrebbero indotto a pensare al peggio. Affetta da patologie varie dovute all'età, la donna era stata da poco dimessa dall'ospedale e doveva seguire una terapia farmacologica con ausilio di ossigeno. Stanca e debilitata, l'anziana avrebbe faticato a riprendersi, seppur non vi sarebbero evidenze di una fase terminale di qualsivoglia patologia. Voci raccolte tra gli amici della coppia parlano dell'anziano 81enne come di un uomo molto legato alla moglie, che più volte avrebbe dichiarato di non poter immaginare una vita senza di lei. Forse provato dal suo ultimo ricovero, il pensionato (la coppia non ha figli) all'idea di poter restare solo potrebbe aver deciso di uccidere la moglie e poi togliersi la vita. Sul tavolo del salotto di casa della coppia i carabinieri hanno trovato un biglietto scritto dall'81enne, con il quale avrebbe rivendicato il suo gesto. Per lui, ricoverato in pericolo di vita al Niguarda, si prospetta un'accusa per omicidio volontario.​
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Il Gazzettino