«È ora di cambiare. Noi ci siamo»: è così che oltre cento giornaliste italiane di carta stampata, agenzie di stampa, tv e web concludono la...
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Le firmatarie (cui in queste ore si aggiungono altre alla mail giornaliste gmail.com) intendono «stare accanto a tutte le donne in questa battaglia. Proprio attraverso il nostro lavoro di informazione e di inchiesta noi vogliamo aprire brecce in questo sistema, indagare e portare allo scoperto i casi di soprusi e abusi sessuali, esattamente come in Usa le giornaliste e i giornalisti delle principali testate sono stati protagonisti nella battaglia contro le molestie, rendendo pubbliche e incontrovertibili le denunce fatte delle attrici. Perchè se è vero che il problema non è il singolo molestatore, è anche vero che rendere pubblico chi perpetua comportamenti che non rispettano la donna scoperchia le malefatte di questo sistema». Volti noti della tv - Maria Luisa Busi, Tiziana Ferrario, Ida Colucci - ex dirigenti come Barbara Scaramucci di Rai Teche, firme della carta stampata come Maria Corbi, Laura Laurenzi, delle pagine culturali per citare solo pochi degli attuali 126 nomi, firmano un lettera per ribadire di essere parte attiva del cambiamento culturale che le donne italiane reclamano.
«Lo abbiamo avviato nei media e nelle redazioni dove siamo già in prima linea da anni.
Il Gazzettino