Minatore in pensione dopo 35 anni senza lavorare: «Ecco come ho fatto»

Minatori nel Sulcis
CAGLIARI - È andato in pensione dopo 35 anni come minatore, ma il volto, le mani e l'umore non sono proprio quelli di uno che ha scavato il carbone per 35 anni. E il motivo...

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CAGLIARI - È andato in pensione dopo 35 anni come minatore, ma il volto, le mani e l'umore non sono proprio quelli di uno che ha scavato il carbone per 35 anni. E il motivo è semplice: Carlo Cani, sessantenne di Santadi (Carbonia - Iglesias), in miniera c'è stato molto, molto poco: «Sin dall'inizio io e il carbone non abbiamo legato», scherza ora, intervistato dalla Nuova Sardegna.




Ora che è andato in pensione spiega gli stratagemmi con i quali per 35 anni è riuscito a evitare il lavoro: «Stavo male, andavo dal medico e lui firmava il certificato medico». Tutto questo fino al '93, quando i dipendenti della sua miniera nel Sulcis sono stati messi in cassa integrazione, dove è rimasto fino alla mobilità e alla pensione nel 2006.



Soltanto una volta riuscirono a incastrarlo. Fu messo a pulire le aiuole: «Era un lavoretto leggero, ma durai soltanto per qualche giorno, non stavo bene...». Riposo, convalescenza, fisioterapie in sequenza ininterrotta. All'ultima domanda Cani risponde con ironia e un pizzico di provocazione: «Il lavoro? Parola importante, diciamo che lo guardo con rispetto». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino