Drogata e violentata dopo la discoteca, gli aggressori arrestati anche grazie a Facebook: tra loro un pentito di camorra

Drogata e violentata dopo la discoteca, gli aggressori arrestati anche grazie a Facebook: tra loro un pentito di camorra
Drogata in discoteca e costretta a raggiungere un appartamento. Sarebbe iniziato così l'incubo della 22enne violentata nell'estate 2018 dopo una notte di balli...

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Drogata in discoteca e costretta a raggiungere un appartamento. Sarebbe iniziato così l'incubo della 22enne violentata nell'estate 2018 dopo una notte di balli all’Idroscalo, nell'hinterland milanese. Per il suo stupro sono scattate le manette. Il gip di Milano Anna Magelli ha arrestato due cugini originari del casertano, tra cui un pentito di camorra, mentre un terzo complice, un minorenne, avrebbe filmato con un cellulare le violenze. I fatti risalgono alla notte tra il 4 e il 5 agosto 2018.


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I due arrestati sono il 26enne Francesco Ferrara, figlio di una collaboratrice di giustizia, e il 32enne Antonio Massaro, pentito di camorra legato a esponenti di un clan del Casertano che risultava inserito in un programma di protezione. Con loro c'era anche un amico di 17 anni, di cui si occupa il Tribunale dei Minori. I tre erano a Milano per trascorrere dei giorni all'insegna del divertimento. Dal racconto della ragazza è emerso che l'avrebbero avvicinata alla discoteca "Papaya" e, dopo un primo rifiuto da parte sua, l'avrebbero fatta bere. «Mi sentivo stordita», ha detto lasciando ipotizzare la somministrazione di sostanze stupefacenti nel cocktail. 

A quel punto avrebbero approfittato di lei per stuprarla. Le violenze sarebbero avvenute dopo la serata in discoteca quando i due giovani e il minorenne sono riusciti a far salire sulla loro auto la giovane. I presunti abusi sarebbero avvenuti prima in un casa dove i giovani l'hanno portata e poi ancora in auto, mentre la riportavano nella sua abitazione. 


C'è voluto più di un anno di indagini per arrivare agli arresti. La vittima e i testimoni che erano con lei quella sera non erano riusciti a fornire dettagli significativi. La 22enne si ricordava soltanto il nome di battesimo di uno dei tre che aveva riferito d’essere della Campania. I Carabinieri sono riusciti a risalire all'identità degli aggressori utilizzando anche Facebook, comparando fotografie, analizzando i tabulati telefonici. L’avvocato Nello Sgambato, difensore di Francesco Ferrara, interrogato ieri mattina, riferisce che l’assistito non nega i rapporti con la 22enne, ma sostiene che siano stati consenzienti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino