Milano, badante entra in casa e trova dottoressa in overdose vicino alla madre morta

Milano, badante entra in casa e trova dottoressa in overdose vicino alla madre morta
Quando la badante rumena è entrata nell'appartamento, l'unico rumore che ha sentito è stato il guaito di Stelly, la cagnolina di casa, accucciata in un...

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Quando la badante rumena è entrata nell'appartamento, l'unico rumore che ha sentito è stato il guaito di Stelly, la cagnolina di casa, accucciata in un angolo spaventata. Poi ha visto sulla poltrona l'anziana di cui si doveva occupare, in una posizione talmente naturale che sembrava dormisse. La figlia invece era sul divano anche lei senza coscienza. Ha tentato di chiamarle e, dopo un attimo di smarrimento, è uscita sul pianerottolo urlando 'aiuto, aiuto si sono ammazzatè. Potrebbe essere un caso di omicidio seguito da un suicidio non riuscito il dramma scoperto stamattina in via Grigna a Milano, in un vecchio caseggiato di ringhiera. Nell'abitazione al primo piano dove viveva da sempre è stata trovata senza vita Natalina Carnelli, 82 anni, vedova. Sul divano accanto a lei la figlia Silvia Pasotto, 61 anni, pure lei vedova, medico dirigente all'Ast di Milano. Si trova ricoverata, per overdose di psicofarmaci (benzodiazepine), all'ospedale Sacco, dove nel tardo pomeriggio è stata interrogata dal sostituto procuratore Giovanna Cavalleri. Gli inquirenti però non si sbilanciano sulle ipotesi e attendono l'esito dell'autopsia. Sul corpo dell'anziana, non autosufficiente da anni, non c'erano segni visibili di violenza.


Se si tratta di omicidio, a provocare la morte potrebbe essere stata una dose eccessiva di farmaci somministrati alla madre dalla figlia che poi ha tentato a sua volta di togliersi la vita. Ma non si può escludere che la madre sia morta per cause naturali e la figlia per la disperazione abbia cercato di uccidersi. «Erano molto legate, quasi in simbiosi - raccontano i vicini - finchè un paio di anni fa non si è rotta un femore la madre tutte le mattine usciva per fare una passeggiata accompagnando la figlia alla fermata dell'autobus». La figlia era tornata a vivere con la madre dopo la morte del marito. Un matrimonio celebrato una decina di anni fa e durato molto poco. «Per lei era stato un colpo durissimo aveva fatto fatica a riprendersi, poi la malattia della madre aveva peggiorato la situazione», racconta Francesca Fusco, amica di famiglia e vicina di casa. È lei che ha preso in consegna Stelly, la barboncina rimasta sola. «La terrò con me - dice - a meno che non la vuole qualcuno dei parenti». In realtà l'unico familiare che gli inquirenti sono riusciti a rintracciare è un'anziana sorella della vittima.


«Io andavo a far compagnia a Natalina tutti i giorni appena potevo e mi sono accorta subito alcuni mesi fa che l'atmosfera in quella casa era diventata più cupa - ha raccontato ancora Francesca - Poi Silvia ha cominciato a ripetere 'prima o poi la facciamo finità, questa non è vità, ma io pensavo che fossero cose che si dicono e ripetevo loro di stare tranquille, di non perdere la speranza».
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Il Gazzettino