Milano, aggressioni con l'acido: riaperto il processo contro Alexander Boettcher per sentire l'ex amante Martina Levato

Milano, aggressioni con l'acido: riaperto il processo contro Alexander Boettcher per sentire l'ex amante Martina Levato
Colpo di scena nel processo milanese d'appello a carico di Alexander Boettcher per una serie di aggressioni con l'acido. La Corte, infatti, accogliendo la richiesta del...

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Colpo di scena nel processo milanese d'appello a carico di Alexander Boettcher per una serie di aggressioni con l'acido. La Corte, infatti, accogliendo la richiesta del sostituto pg Maria Grazia Omboni, ha deciso di riaprire il procedimento ascoltando come testimone l'ormai ex amante Martina Levato, già condannata in secondo grado a 20 anni per i blitz, alla luce di un suo memoriale e di un'istanza, non accolta, che presentò più di un anno fa per essere sentita nel dibattimento di primo grado a carico del broker.


All'epoca, infatti, l'ex bocconiana, che in una prima fase aveva difeso a spada tratta Boettcher, cambiò linea e lo accusò di essere il «regista» delle aggressioni. Disse anche di essere pronta a parlare di «nuovi fatti» e «nuove responsabilità» dell'ex amante, ma i giudici del processo a Boettcher (condannato a 23 anni) bocciarono la sua richiesta. Il sostituto pg, invece, l'ha ritenuta «necessaria» anche per un eventuale «aggravamento della pena» a carico del giovane, chiesto dal pm Marcello Musso, titolare dell'inchiesta.

 

Il 14 marzo del 2016, infatti, quando il processo a carico di Boettcher con al centro l'accusa di associazione per delinquere non era ancora finito (è stato anche già condannato in appello a 14 anni per il blitz contro Pietro Barbini), l'ex studentessa bocconiana aveva chiesto di essere sentita ancora una volta nel dibattimento (nella sua prima testimonianza aveva continuato a difendere l'allora amante) per accusare Alex e «far emergere nuovi profili di responsabilità penale», ma anche, come scriveva nell'istanza, «nuove prove» e «nuovi fatti».

La richiesta, però, era stata bocciata dai giudici dell'undicesima sezione penale, perché non c'era «l'assoluta necessità» prevista dalla legge «per interrompere la discussione delle parti» che era in corso dopo la chiusura del dibattimento. Oggi il pg Omboni ha fatto notare che con quell'istanza Levato avrebbe voluto «rivelare nuovi fatti» e che se all'epoca venne respinta «perché il dibattimento era già concluso, noi non possiamo ignorare la necessità di sentirla» come testimone assistito da un legale.


Richiesta che è stata accolta, assieme all'acquisizione del memoriale e dell'istanza ma anche delle trascrizioni delle sue dichiarazioni nel processo d'appello sul caso Barbini nel quale per la prima volta davanti a dei giudici Martina attribuì ad Alexander il ruolo di regista dei blitz. Respinte, invece, dalla Corte (presieduta da Grazia Orsini) le richieste della difesa di Boettcher (una serie di istanze di rinnovazione della fase istruttoria), tranne l'acquisizione di una lettera scritta dalla madre di Boettcher. Martina Levato verrà sentita nella prossima udienza fissata per il 10 maggio.
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Il Gazzettino