BRUXELLES L'immigrazione è un problema europeo e richiede un'assunzione di responsabilità a livello europeo. Su questo punto i 16 capi di stato e di governo...
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Grande soddisfazione dei 16 leader (oltre a Conte e Merkel i responsabili di governo di Francia, Spagna, Austria, Belgio, Malta, Bulgaria, Grecia, Olanda, Lussemburgo, Danimarca, Svezia, Finlandia, Slovenia e Croazia).
Una mossa riuscita benché Macron abbia sminuito il piano italiano («Ciascuno ha presentato le proprie proposte»).
Tre i punti di fondo proposti dall'Italia. Gli Stati Ue devono avere responsabilità comune sui naufraghi in mare: non può ricadere tutto sui Paesi di primo arrivo per cui occorre scindere porto sicuro di sbarco e Stato competente a esaminare richieste di asilo, l'obbligo di salvataggio non può diventare obbligo di processare domande per conto di tutti.
CONTROMISURE
Poi: prevedere contromisure finanziare per gli Stati che non accolgono rifugiati. Motivo: reagire al no dell'Est alle quote obbligatorie. Di movimenti secondari dei migranti si parlerà dopo: se si rafforzano le frontiere e c'è una gestione Ue dei flussi gli spostamenti intraeuropei di rifugiati sarebbero marginali. Macron e Merkel non sono d'accordo di occuparsi prima dei flussi in entrate e poi dei movimenti secondari: la cancelliera ha detto esplicitamente che i due fenomeni hanno la stessa importanza. Dunque, marciano parallelamente. Anche sulle piattaforme regionali per il controllo delle partenze dall'Africa del Nord non c'è accordo: l'Italia dice no all'idea franco-spagnola di organizzarle nei Paesi di sbarco. Il Gruppo di Visegrad e altri Paesi (Italia e Germania comprese) li vogliono fuori dalla Ue. Un diplomatico europeo indica che alla fine potrà esserci un arbitraggio tra la localizzazione delle piattaforme e la gestione dei movimenti secondari di migranti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino