Papa Francesco: «il declino morale si misura dal rifiuto dei migranti che bussano alle porte»

Papa Francesco: «il declino morale si misura dal rifiuto dei migranti che bussano alle porte»
Città del Vaticano - Papa Francesco mette in guardia dal «declino morale» in atto. «Gesù Cristo ci chiede di non cedere alla logica del mondo, che...

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Città del Vaticano - Papa Francesco mette in guardia dal «declino morale» in atto. «Gesù Cristo ci chiede di non cedere alla logica del mondo, che giustifica la prevaricazione sugli altri per il mio tornaconto personale o quello del mio gruppo: prima io e poi gli altri! Invece il vero motto del cristiano è prima gli ultimi!». Gli ultimi sono soprattutto i migranti che arrivano sui barconi e cercano un avvenire migliore per sfuggire alla miseria africana.


Il Vaticano stamattina ha diffuso il testo del messaggio per la giornata del migrante e del rifugiato in cui si riassumono gli interventi fatti in questi anni di pontificato, e anche si fa presente che esiste un giustificato timore verso «gli altri, gli sconosciuti, gli emarginati, i forestieri», di fronte all’arrivo di tanti migranti e rifugiati che bussano alla porta in cerca di protezione, di sicurezza e di un futuro migliore, non si può far finta di niente. Il Papa chiede di non essere condizionati dal main stream che marchia il migrante come una sorta di nemico a prescindere.

«Il problema è quando questi condizionano il nostro modo di pensare e di agire al punto da renderci intolleranti, chiusi, forse anche – senza accorgercene – razzisti. E così la paura ci priva del desiderio e della capacità di incontrare l’altro, la persona diversa da me». Poi la denuncia di una deriva pericolosa: il mondo odierno è ogni giorno più elitista e crudele con gli esclusi. I Paesi in via di sviluppo continuano ad essere depauperati delle loro migliori risorse naturali e umane a beneficio di pochi mercati privilegiati. Le guerre interessano solo alcune regioni del mondo, ma le armi per farle vengono prodotte e vendute in altre regioni, le quali poi non vogliono farsi carico dei rifugiati prodotti da tali conflitti. Chi ne fa le spese sono sempre i piccoli, i poveri, i più vulnerabili, ai quali si impedisce di sedersi a tavola e si lasciano le briciole del banchetto. E così lo sviluppo esclusivista rende i ricchi più ricchi e i poveri più poveri».

L’atteggiamento nei confronti dei migranti rappresenta un «campanello di allarme che avvisa del declino morale a cui si va incontro se si continua a concedere terreno alla cultura dello scarto».










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Il Gazzettino