Prima la Tunisia per l'incontro con i paesi d'origine dei migranti, poi il vertice con le Ong sul codice di condotta, in mezzo l'incontro a Parigi tra i...
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Il primo appuntamento è previsto per lunedì a Tunisi: il ministro dell'Interno Marco Minniti parteciperà all'incontro del gruppo di Contatto Europa-Africa. Attorno al tavolo ci saranno sette paesi europei (Italia, Austria, Francia, Germania, Malta, Slovenia e Svizzera) assieme a Tunisia, Ciad, Niger, Algeria, e Libia. L'obiettivo è chiaro: intervenire sui paesi d'origine per fermare le partenze dei migranti che raggiungono la Libia e da lì l'Italia e contrastare le organizzazioni criminali che gestiscono i traffici del deserto. Sul tavolo l'Europa metterà non solo soldi ma anche una serie di interventi per migliorare strumenti e apparecchiature per il controllo delle frontiere e formare il personale di sicurezza.
Il giorno dopo, martedì, al Viminale ci sarà invece il vertice con le Ong per discutere del codice di condotta predisposto dall'Italia e che ha avuto il via libera dall'Ue. Un appuntamento che non potrà non tener conto della mossa del presidente francese Macron che proprio martedì a Parigi metterà attorno ad un tavolo il presidente libico Serraj e l'uomo forte di Tobruk, il generale Haftar, con l'obiettivo di superare le divisioni che hanno impedito finora una concreta stabilizzazione del paese. I contenuti del codice sono conosciuti da tempo: si va dalla possibile presenza a bordo delle navi di ufficiali di polizia giudiziaria, non una presenza sistematica ma solo nel caso le autorità di sicurezza ne facciano richiesta, al divieto per le imbarcazioni di entrare nelle acque libiche e di
trasferire i migranti su altre navi in alto mare. Dalla regolamentazione dei segnali luminosi alla trasparenza sui
finanziamenti fino all'obbligo di avere tutte le certificazioni di idoneità tecnica. Su questo fronte, le stesse Ong sono
divise, tra quelle disposte a trattare con il ministero e quelle che non vogliono accettare alcun tipo di limitazione. Minniti però è stato chiaro: il Viminale andrà comunque avanti e a chi non firmerà il documento non potrà accedere ai porti italiani.
L'ultima appuntamento della settimana in ordine temporale, si giocherà a Bruxelles. Sul tavolo c'è infatti il rinnovo della missione militare europea nel Mediterraneo centrale, Sophia, che scade il 27 luglio. L'idea è quella di prorogarla fino al 2018 ma il nodo è tutto nella richiesta avanzata dall'Italia di inserire alcune «modifiche tecniche», vale a dire la possibilità che le navi militari che raccolgono i migranti li portino nei loro paesi e non nei porti siciliani, calabresi e pugliesi così come invece avviene per le missioni civili europee guidate da Frontex. La trattativa è in corso da settimane e non si è ancora sbloccata. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino