Michela Deriu aveva un debito con qualcuno. Una cosa che credeva ormai passata, ma riaffiorata prepotentemente nella sua esistenza, rendendogliela insopportabile, quando lei...
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Coordinati dalla Procura di Tempio, i carabinieri di Olbia e Porto Torres stanno stringendo il cerchio intorno ai colpevoli di quanto accaduto. Le ipotesi di reato sono istigazione al suicidio, diffamazione aggravata e tentata estorsione. Per il momento sono stati iscritti nel registro degli indagati due ragazzi di Porto Torres e una loro coetanea di Ittiri. Erano amici di Michela, o almeno lei li frequentava reputandoli tali. Quando è stato girato il video a luci rosse di cui si vergognava, pare che fosse in loro compagnia. Una serata «piccante», è la pista su cui si sta indagando con molta circospezione, anche per rispetto di quella giovane che tutti descrivono come uno spirito libero, una ragazza solare, dall'intelligenza vivace e versatile, dalla curiosità sconfinata, sempre aperta al confronto.
Lo stesso rispetto che chiede la famiglia, i genitori e la sorella, devastati da un dolore enorme: a loro non resta che il ricordo di una ragazza che non aveva mai confessato l'angoscia che la opprimeva, ma che a ripensarci ultimamente aveva dato qualche segno di inquietudine.
Il Gazzettino