«Andrò nelle scuole per incontrare tanti giovani, adolescenti come mio figlio, dirò loro dell'importanza di vaccinarsi, lo farò per Federico, solo...
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Federico morto di meningite, strazio ai funerali: palloncini e striscioni di addio
Federico muore a 15 anni. La mamma: «Non l'ho fatto vaccinare, la sua morte non sia vana»
GENEROSITÀ
Valeria ha appena dato la sua parola all'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato che, a breve, chiamerà il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti per metterlo al corrente - e chiederne la collaborazione - di un progetto di informazione e vaccinazione attiva nelle scuole di Roma e del Lazio e lei, mamma Valeria, ne sarà la testimonial. «Vedete l'affetto e l'amore che circondava mio figlio - dice - ora sapete tutti che persona fantastica fosse, io mi farò forza per lui. Lui non c'è più, ma altre persone si possono salvare, vaccinandosi». D'Amato contatterà l'ufficio scolastico regionale per pianificare una serie di iniziative in grado di coinvolgere soprattutto gli adolescenti nella fascia d'età tra i 14 e i 18 anni, la più esposta al pericolo. Martedì, intanto, si comincerà proprio dall'Alberghiero Amerigo Vespucci, sulla Tiburtina, dove Federico studiava per diventare maitre di sala. La Regione avrà come obiettivo quello di aumentare il livello di consapevolezza e conoscenza della vaccinazione e, contemporaneamente, di incrementare il livello di copertura dell'anti-meningococco proprio tra gli adolescenti che, spesso, o non hanno mai fatto il vaccino (attualmente consigliato ma non obbligatorio) o dimenticano di sottoporsi al richiamo tetravalente. Distrazione che rischiano di pagare col prezzo della vita. «La mamma di Federico - spiega l'assessore - con una straordinaria generosità si è messa a disposizione per affrontare insieme a noi questo percorso. Le ho promesso che lavoreremo molto e cambieremo approccio alla vaccinazione: non saranno le famiglie a doversi informare e andare nei centri vaccinali, arriveremo noi nelle scuole con i medici delle Asl e chiederemo l'aiuto dei pediatri e dei medici di famiglia. Se Federico fosse stato vaccinato oggi non saremmo qui a celebrare il suo funerale. Ci lascia una lezione troppo grande».
PENSIERI
Per un momento è come se gli altorilievi delle dodici stazioni della Via Crucis prendessero forma e si staccassero dalla fredda parete di cemento grigio dentro San Frumenzio e si mostrassero contorte in tutto il loro dolore: attorno al feretro di Federico ci sono i compagni e le compagne dell'Alberghiro con la giacca bianca del servizio in sala, la stessa che indossava anche lui con orgoglio. Ci sono i ragazzi e le ragazze dell'Atletico Talenti, gli amici della comitiva e del condominio, le amiche del cuore che ora piangono: «Fefe eri l'amico migliore, ci mancheranno i tuoi ciao baby». La zia prova a esorcizzare: «La morte non è niente, è come se tu fossi nella stanza accanto». Cinzia, la portiera, è disperata: «La tua voce echeggerà nel giardino della vita, con le farfalle sentiremo battere il tuo cuore, la tua allegria la ritroveremo in ogni arcobaleno, il vento ci restituirà le tue carezze...». Federico dall'animo puro e gentile se n'è andato a 15 anni. «Che il tuo sorriso possa risplendere anche da lassù», scrivono gli amici in uno striscione.
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Il Gazzettino