Messina Denaro per El Pais come la "balena bianca": «È l'ultimo superlatitante»

L'ormai trentennale latitanza di Matteo Messina Denaro ha spinto Daniel Verdù del Pais a dedicare un lungo servizio a questa "vicenda di Stato" in cui...

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L'ormai trentennale latitanza di Matteo Messina Denaro ha spinto Daniel Verdù del Pais a dedicare un lungo servizio a questa "vicenda di Stato" in cui l'inafferrabile boss viene definito la "Balena bianca". Il corrispondente del quotidiano spagnolo dall'Italia  ha visitato Castelvetrano (Trapani) partendo da un luogo ben preciso: "I cimiteri a volte dicono di più sulle comunità condannate al silenzio che sul trambusto delle loro strade. La tomba di Lorenzo Cimarosa, un piccolo imprenditore di Castelvetrano che ha rotto il muro dell'omertà intorno all'uomo più ricercato in Italia, è stata distrutta poco più di un anno fa. Nessuno ha cercato di trovare i colpevoli. Non era necessario. Dalla sua modesta lapide, con iscrizioni di famiglia che ricordano il suo coraggio e il suo coraggio nell'ultimo anno della sua vita, il sole pomeridiano può essere visto riflesso nel pantheon ostentato e lussuoso della famiglia Denaro Messina".


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Nel lungo e articolato servizio si ricorda che Don Ciccio, il padre di Matteo morì mentre era latitante, esattamente come il figlio "accusato di cinquanta omicidi, tra cui bambini e donne incinte". E che di U’Siccu, o anche Diabolik, si sono perse le tracce dal 1993, con le forze dell'ordine che da allora cercano di stanarlo marcando la vasta rete di complici che lo aiutano a restare invisibile.
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Il Gazzettino