La toga non «è un abito di scena» ma il vestito dell' «imparzialità». È un monito netto quello che il presidente della Repubblica...
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Mattarella non fa alcun riferimento esplicito all'attualità ma il suo intervento arriva proprio mentre divampa la polemica sul protagonismo delle toghe. Un dibattito innescato dalla presenza in tv dell'ex presidente dell'Anm Piercamillo Davigo che, solo il 7 ottobre scorso, ha visto il vice presidente Giovanni Legnini «bacchettare» il costume delle «toghe star» e la «facilità» con cui si passa dai talk show a funzioni giudicanti o requirenti.
Un concetto sul quale oggi si sofferma anche il presidente dell'Anac Raffaele Cantone: «per me i magistrati possono partecipare al dibattito pubblico, ma tenendo presente che il loro ruolo di imparzialità richiede moderazione», spiega da Napoli. «La toga viene indossata per manifestare il significato di »rivestire« il magistrato, che deve dismettere i propri panni personali e esprimere, così, appieno la garanzia di imparzialità», sottolinea invece Mattarella alle giovani toghe, alle quali ricorda che, in un mondo interconnesso come quello odierno, se da un lato c'è una maggiore garanzia della «doverosa trasparenza» nell'amministrare la giurisdizione, dall'altro «l'attenzione dell'opinione pubblica non deve determinare alcun condizionamento» per i magistrati.
Magistrati che, afferma il capo dello Stato, devono «rifuggire da una visione individualistica della propria funzione né elevare a parametro opinioni personali quando fanno uso dei poteri conferitigli dallo Stato».
Il Gazzettino