Un deciso "no" all'anti-scienza: è quello espresso oggi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, senza mezzi termini, ha definito...
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Particolarmente dure le parole del capo dello Stato rispetto ad una tendenza, a sostegno appunto di posizioni anti-scientifiche, sempre più dilagante soprattutto sul web: «Occorre contrastare con decisione gravi involuzioni, come accade, ad esempio, quando vengono messe in discussione, sulla base di sconsiderate affermazioni, prive di fondamento, vaccinazioni essenziali per estirpare malattie pericolose e per evitare il ritorno di altre, debellate negli anni passati». Ed ancora: «Lo stesso contrasto - prosegue Mattarella - va posto quando, con scelte causate soltanto da ignoranza, si negano a figli o altri familiari cure indispensabili. O ancora quando ci si affida a guaritori; o a tecniche di cui è dimostrata scientificamente l'inutilità». Sulla salute pubblica, ammonisce, «occorre essere rigorosi e usare fermezza».
Nel suo discorso, il presidente ha però toccato anche altre temi centrali per la salute pubblica: ha sottolineato l'importanza della prevenzione - che deve entrare «nel nostro costume e nei modi di vita» - ed ha richiamato alla garanzia delle cure sottolineando che «non vi può essere alcuna discriminazione tra i malati sulla base delle condizioni economiche». Ha quindi espresso apprezzamento per la scelta del governo di destinare un fondo ai farmaci innovativi per la cura del cancro - «è una tendenza che va incoraggiata e spero si sviluppi» - facendo riferimento pure al problema legato ai costi di farmaci e invitando ad una «alleanza virtuosa tra scienza e mondo della comunicazione». In generale, ha ammonito il capo dello Stato, «investire nella ricerca è sempre una scelta vincente». Parole apprezzate dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha definito il messaggio di Mattarella «estremamente importante», sottolineando che la «Ricerca è il primo motore di innovazione di un Paese ed il governo è convinto della necessità di porre la Ricerca al centro delle strategie di sviluppo, e per questo sono stati stanziati 3 miliardi».
Da parte sua, il presidente Airc Pier Giuseppe Torrani, in un messaggio, ha rilevato come l'Airc sostenga oggi «circa 5.000 scienziati e medici che lavorano nell'oncologia e lo fanno prevalentemente all'interno di strutture pubbliche con un beneficio diretto per il Sistema Sanitario Nazionale e soprattutto per i pazienti.
Il Gazzettino