Impedire la creazione di «non luoghi», «tendere la mano ai nostri concittadini che vivono nell'angoscia», ricordare sempre che «la ricostruzione...
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Nelle zone terremotate, a cominciare da quelle epicentro del primo evento sismico del 24 agosto, la preoccupazione, comprensibilmente, resta alta. Il comitato costituitosi ad Accumoli, nel reatino, segnala «criticità evidenti» nella macchina organizzativa e teme che la «buona educazione» della gente possa essere scambiata per «arrendevolezza»: sorveglianza e messa in sicurezza della zona rossa, recupero dei beni, rimozione delle macerie, viabilità, mancanza di personale negli uffici comunali sono alcuni dei problemi messi in evidenza. Ma sono anche i capitoli a cui il decreto del governo vuole dare risposte. Il testo prevede interventi (e alcune deroghe alle procedure standard) sui contratti per i moduli abitativi provvisori, sulle scuole, le strade, le assunzioni temporanee nei Comuni, i poteri dei sindaci, gli aiuti ad agricoltori e allevatori. Ci sono anche le disposizioni per consentire agli sfollati di votare al referendum del 4 dicembre.
In attesa dei moduli abitativi, ad oggi sono quasi 27.000 le persone assistite dal servizio di Protezione Civile: 16.100 in palazzetti, centri polivalenti e strutture allestite ad hoc, circa 8.800 in strutture alberghiere sulla costa adriatica e sul lago Trasimeno e più di 1.600 in strutture ricettive distribuite sul territorio.
Il Gazzettino