Dj Fabo, il processo a Cappato finisce davanti alla Consulta

Marco Cappato
MILANO - Un'assoluzione di fatto per Marco Cappato, che non rafforzò «l'intento suicidiario» di Dj Fabo e lo aiutò solo materialmente a compiere...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MILANO - Un'assoluzione di fatto per Marco Cappato, che non rafforzò «l'intento suicidiario» di Dj Fabo e lo aiutò solo materialmente a compiere ciò che aveva deciso «in autonomia». Un'assoluzione che, però, non può essere pronunciata perché in vigore c'è una norma di «epoca fascista» che punisce quell'aiuto e che contrasta con la Costituzione.


C'è anche questo nella dirompente ordinanza con cui la Corte d'Assise di Milano ha deciso, nel processo all'esponente dei Radicali imputato per la morte di Fabiano Antoniani avvenuta col suicidio assistito in una clinica svizzera il 27 febbraio 2017, di sollevare davanti alla Consulta la questione di illegittimità costituzionale di parte del reato di istigazione e aiuto al suicidio, facendo leva sulla «libertà di decidere come e quando morire». Una decisione che supera, nelle sue articolate argomentazioni giuridiche in tema di diritti, anche le valutazioni della stessa Procura che aveva chiesto prima l'archiviazione e poi l'assoluzione e che arriva a tracciare anche un ampio «diritto a morire». E che sposta ora la palla nel campo dei giudici costituzionali, la cui pronuncia influirà anche su altri casi analoghi.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino