Tredicenne aggredita con un paio di forbici da due compagne di classe

Le due ragazzine sono state fermate dai carabinieri

Tredicenne accoltellata a Castelbelforte da due coetanee: è grave. Forse strascichi di una lite a scuola
MANTOVA/VERONA - L'hanno attirata nel parco forse con una scusa e poi l'hanno aggredita a pugni in testa e al volto e a colpi di forbici, lasciandola sanguinante...

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MANTOVA/VERONA - L'hanno attirata nel parco forse con una scusa e poi l'hanno aggredita a pugni in testa e al volto e a colpi di forbici, lasciandola sanguinante sull'erba. È successo nel pomeriggio in un paese fra le province di Mantova e Verona ad una tredicenne. Le due responsabili dell'aggressione sono coetanee e compagne di classe. Chissà cosa è passato nelle loro teste per decidere forse di punire l'amica, provocandole ferite gravi ma fortunatamente non mortali. Sui motivi dell'aggressione, un vero e proprio agguato riferiscono i testimoni, dovranno far luce più che i carabinieri (le responsabili non hanno ancora compiuto 14 anni e, quindi, non sono imputabili), gli psicologi.

Come sta la ragazza

Il bollettino medico di domenica 26 dice che la tredicenne sta meglio. La ragazzina risponde bene alle cure anche se ha perso molto sangue. È costantemente assistita dai genitori accorsi non appena hanno appreso la notizia.

Le indagini

Proseguono, intanto, le indagini dei carabinieri per far luce sul movente dell'aggressione che ha messo sotto choc l'intera comunità e, data l'età delle ragazze coinvolte, viene mantenuto il più stretto riserbo sulla vicenda. Le due autrici dell'aggressione sono state riconsegnate alle rispettive famiglie dopo che ieri, subito dopo il fatto una di loro si era presentata spontaneamente dai carabinieri mentre la seconda era stata accompagnata in caserma dai genitori.

I commenti sui social

Sui social si sono scatenati i più vari commenti sulla vicenda, anche pesanti, tanto da indurre il sindaco Massimiliano Gazzani ad intervenire personalmente sulla pagina Facebook 'Sei di Castelbelforte se...', la piazza virtuale dove la cittadinanza si ritrova a discutere dei principali fatti che coinvolgono il paese, per invitare tutti alla moderazione. Dopo aver rassicurato i cittadini sulle condizioni della 13enne ferita («è fuori pericolo, e questo è quello che conta») ha raccomandato «a chiunque dall'esimersi di formulare commenti fuori luogo o giudizi sommari perché l'arma dei carabinieri sta già compiendo le varie indagini». Gazzani ha concluso con l'estendere ai familiari della vittima «la mia personale vicinanza e un grande abbraccio».

 

 

 

Tredicenne aggredita, l'agguato

Il fatto è successo in un parco pubblico di Castelbelforte, piccolo comune del Mantovano al confine con la provincia di Verona. Qui le tre amiche si sono incontrate forse per chiarire qualche malinteso sorto tra di loro a scuola, anche se qualcuno parla di un agguato in cui, con una scusa, la tredicenne sarebbe stata attirata nel parco. Le tre, coetanee, italiane e con famiglie senza apparenti problemi, frequentano la stessa classe della terza media a Castelbelforte, e nulla lasciava presagire un epilogo simile della loro frequentazione. Sui motivi dell'aggressione è ancora buio fitto, anche se pare c'entrare nulla il bullismo o l'appartenenza a qualche gang giovanile. Fatto sta che oggi pomeriggio una delle due ha tenuto ferma la compagna mentre l'altra la colpiva con pugni alla testa e al volto e, brandendo una forbice, le sferrava qualche fendente che la feriva sempre alla testa. Le urla di terrore e di dolore della vittima sono state udite da una donna che abita nei pressi del parco e che ha dato l'allarme. Subito sono arrivati i soccorsi, un'ambulanza e un'eliambulanza. La ragazzina era a terra, sull'erba, e perdeva molto sangue ma quando è stata caricata sull'elicottero per essere trasportata all'ospedale di Borgo Trento a Verona dove si trova tuttora ricoverata, era vigile. Ora le sue condizioni sono gravi ma stabili e, soprattutto, non è in pericolo di vita.

 

 

Nel frattempo le due autrici dell'aggressione erano fuggite, ma sono state rintracciate a casa, a Castelbelforte, dai carabinieri, mentre i genitori, con cui le ragazzine si erano confidate, le stavano accompagnando in caserma. L'episodio ha suscitato molta impressione nel piccolo paese, dove non succede mai nulla e tutti si conoscono. Vittima e aguzzine vengono descritte da tutti come tre ragazzine che non avevano mai dato problemi a scuola e fuori, senza grilli per la testa. «Siamo tutti increduli e sconcertati - ha detto il sindaco leghista nonché vice presidente della Provincia, Massimiliano Gazzani - L'episodio lascia basita la nostra comunità sia per la violenza usata che per l'età delle protagoniste».

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Il Gazzettino