Manovra, giallo sul vertice annunciato dalla Lega. M5S: nessun incontro

Manovra, giallo sul vertice annunciato dalla Lega. M5S: nessun incontro
ROMA «Non è in corso e non c'è stato alcun vertice» sulla manovra a Palazzo Chigi. Lo affermano fonti M5s di Palazzo Chigi: una smentita di quanto...

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ROMA «Non è in corso e non c'è stato alcun vertice» sulla manovra a Palazzo Chigi. Lo affermano fonti M5s di Palazzo Chigi: una smentita di quanto detto poco prima da fonti leghiste, secondo le quali la riunione era in corso, con la partecipazione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. 


Alla riunione, secondo fonti della Lega, non hanno partecipato né Luigi Di Maio né il ministro dell'Economia Giovanni Tria. Al vertice, sempre secondo fonti del partito di Salvini, c'era invece il vicepremier Matteo Salvini. 

Corte dei conti: da flat tax rischi evasione. Bisogna «valutare attentamente gli effetti negativi» dell'ampliamento della flat tax sia «in termini di rinvio della fatturazione, allo scopo di non superare la soglia di legge o, peggio, spingendo all'occultamento tout court delle prestazioni effettuate» sia per gli effetti sul «mercato del lavoro». È quanto si legge nella relazione della Corte dei Conti sulla manovra in cui si sottolinea che l'ampliamento «può o indurre i nuovi contribuenti e le imprese datoriali a preferire l'assoggettamento a tale regime piuttosto che costituire nuovi rapporti di lavoro dipendente.

«Il ricorso a nuove strutture organizzative da avviare e la necessità di ridisegnare il funzionamento dei nuovi strumenti può incidere non solo sul costo, ma anche sui tempi di avvio, e, in definitiva, sulla efficacia degli interventi» in una fase «in cui il successo delle scelte assunte con la manovra è strettamente legato alla capacità di stimolare l'economia», continua la Corte dei Conti, ricordando che si ricorre «a cambiamenti di strumenti piuttosto
che di obiettivi» ma servirebbero «analisi» del mancato funzionamento dei vecchi strumenti.


«Occorrerebbe una più incisiva azione sul fronte della razionalizzazione della spesa» con la «preventiva individuazione di aree di inefficienza o di inefficacia sulle quali intervenire con tagli mirati», dice ancora la Corte dei Conti, osservando che «i risparmi previsti a copertura» puntano «soprattutto su rimodulazioni e riprogrammazioni o riduzioni di stanziamenti ancora da ripartire ripetendo scelte del passato volte a rinviare» l'individuazione delle aree «meno funzionali» su cui agire.

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Il Gazzettino