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Fino a ieri mattina aveva cercato la sua rivincita, studiando, aiutando la sorella di 14 anni e i fratelli minori di 12 e 13 anni e adesso è accusata di avere ucciso suo padre, Akhyad Sulaev, 50 anni, operaio nel settore dell'edilizia. Makka, 19 anni da compiere il prossimo agosto, era arrivata con la famiglia dalla Cecenia cinque o sei anni fa. Il loro è un appartamento modesto, in un piccolo condominio nel centro di Nizza Monferrato, cittadina di poco oltre diecimila abitanti tra le dolci colline famose per la produzione vinicola dell'Astigiano.
Suo padre ieri si era licenziato all'improvviso, per l'ennesima volta, ed era andato a comunicarlo alla moglie, coetanea, sul posto di lavoro di lei, un ristorante. Avevano litigato per le conseguenze economiche di quella decisione, poi lui se n'era andato a casa.
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La discussione era ricominciata a metà pomeriggio, quando anche la donna era rincasata, tra le 15.30 e le 16.
È stata lei a chiamare i soccorsi e i carabinieri, l'uomo però è morto poco dopo. All'arrivo dei militari Makka era sconvolta, nel suo hijab come d'abitudine, in questa famiglia musulmana che il suo difensore, Massimo Sfolcini, racconta «riservatissima, con un orientamento religioso molto osservante, che ha determinato una solitudine nei fatti e nell'indagata una disperazione nel non poter trovare aiuto per la situazione in casa». Sentita per oltre tre ore a tarda sera dagli investigatori, la ragazza è stata fermata quindi per omicidio aggravato dal vincolo familiare e condotta in una struttura protetta.
Il legale della difesa
«La più grande preoccupazione come difesa ora è tutelarla. Si trova in condizioni psicologiche difficili, è in grande difficoltà - dice il legale -. Credo che l'udienza di convalida sarà lunedì e ragioneremo davanti al gip incaricato di Alessandria. Non penso sussistano le ragioni per esigenze cautelari, vedremo le richieste del pm Andrea Trucano». «La ragazza riferisce il difensore - aveva assunto un ruolo significativo in famiglia, perché oltre a studiare con profitto, badava ai fratelli più piccoli e nel fine settimana, le sere dal venerdì alla domenica, lavorava nello stesso locale dov'era impiegata la mamma, per aiutare economicamente. Tra di loro in casa parlavano in russo, comunque lei si era ambientata, ma faceva fatica a stringere amicizie solide, anche se c'era un'amica in particolare a cui aveva confidato la situazione». Makka è una che studia sodo e aveva superato così le difficoltà incontrate anni prima: adesso frequenta la terza superiore al liceo scientifico.
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Il Gazzettino