Caltanissetta, le mani di Cosa Nostra sulle elezioni a Niscemi: 9 arresti, anche l'ex sindaco La Rosa

La Polizia di Stato di Caltanissetta ha eseguito nove ordinanze di custodia cautelare per i reati di associazione mafiosa e scambio di voti emesse dal G.I.P. del Tribunale di...

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La Polizia di Stato di Caltanissetta ha eseguito nove ordinanze di custodia cautelare per i reati di associazione mafiosa e scambio di voti emesse dal G.I.P. del Tribunale di Caltanissetta, su richiesta della locale DDA. Le indagini degli uomini della squadra mobile, insieme a quelli del Commissariato di di Niscemi e Gela, hanno permesso di accertare che appartenenti a «Cosa Nostra» di Niscemi e di Gela si incontravano in aperta campagna per discutere accordi politico-mafiosi. Coinvolti anche soggetti politici di Niscemi, tra cui ex amministratori di quel Comune.


C'è anche il sindaco uscente di Niscemi (Caltanissetta) Francesco La Rosa tra i nove arrestati. La Rosa era candidato a sindaco e domenica scorsa ha perso il ballottaggio contro Massimiliano Conti, eletto sindaco. Per lui, un ex consigliere comunale della sua lista e due esponenti del suo entourage sono stati disposti gli arresti domiciliari. Raggiunto dall'ordinanza anche il presunto capomafia di Gela Alessandro Barberi, già detenuto. Secondo gli inquirenti, La Rosa avrebbe stretto «un patto con Cosa nostra alle amministrative del 2012». E dopo avere vinto avrebbe condizionato l'attività amministrativa di questi anni. Manette anche per due uomini dell'entourage di La Rosa.


GLI ARRESTATI  Sono Giancarlo Lucio Maria Giugno, di 59 anni, detenuto nella casa circondariale di Terni; Salvatore Ficarra,di 47; Francesco Spatola, di 53; Francesco Alesci, di 48; Francesco La Rosa, di 54, ex sindaco di Niscemi; Calogero 'Carlò Attardi, di 31, ex consigliere comunale eletto nella lista per La Rosa; Giuseppe Attardi, di 54, padre di Calogero, imprenditore; e Salvatore Mangione, di 47, e Giuseppe Mangione, di 44, collaboratori dell'ex sindaco. Giugno, Ficarra, Spatola e Alesci sono accusati di associazione mafiosa, per aver fatto parte di Cosa nostra; La Rosa Francesco, Attardi Calogero, suo padre Giuseppe, Mangione Salvatore, Mangione Giuseppe di scambio elettorale e sono stati posti agli arresti domiciliari. Il provvedimento è stato eseguito da personale della Squadra Mobile della Questura di Caltanissetta e agenti dei commissariato della polizia di Stato di Niscemi e Gela.
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Il Gazzettino