C'era anche una madre di sei figli, ancora incinta, in pieno giorno in una sala slot di Pescara, a giocare alle macchinette fra le persone identificate dalla polizia...
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La sua posizione è stata già segnalata al magistrato di sorveglianza. Anziché stare a casa ad accudire i bambini più piccoli, trascorreva le giornate a giocare. Tempo fa, in cura al Serd di Pescara un'altra madre di famiglia, la quale era arrivata a vendere i vestitini e i giocattoli dei figli pur di avere i soldi per le macchinette di cui ormai non riusciva più a fare a meno. Ma l'attenzione della polizia, nel corso delle operazioni, è stata rivolta soprattutto ai minori. Sono stati svolti scrupolosi controlli volti ad accertare se, per caso, fossero presenti ragazzini nelle sale slot. Verifiche sono state effettuate naturalmente poi sulla condizione dei locali, sul rispetto delle licenze e dei tariffari e sull'esposizione degli avvisi, previsti dalla legge, sui danni da ludopatia. Contestate due violazioni amministrative per la mancanza agli ingressi del personale preposto ai controlli. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino