Una telefonata tra Emmanuel Macron e Sergio Mattarella. Dopo il ritiro dell'ambasciatore francese da Roma e cinque giorni di stallo e incomunicabilità tra i governi...
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E ancora: «I due presidenti hanno riaffermato l'importanza per entrambi i Paesi della relazione franco-italiana, nutrita da legami storici, economici, culturali e umani eccezionali». La telefonata appare l'inizio di un disgelo, che potrebbe riportare a breve l'ambasciatore francese in Italia. Ma il fronte Roma-Parigi è ancora caldo, anzi surriscaldato dalla pubblicazione dell'analisi costi-benefici sulla Tav, che boccia l'opera e non solo riaccende lo scontro tra M5S e Lega, ma alimenta le tensioni tra Italia e Francia. In giornata il ministero dei Trasporti francese replica in maniera gelida al dossier di Toninelli: Parigi lo sta esaminando ma resta a favore dell'opera. Dopo lo strappo sui gilet gialli, intanto, si concretizza un'ipotesi emersa nei giorni scorsi: che Macron avesse contatti non con il premier italiano, suo naturale interlocutore dal momento che il presidente francese ha poteri esecutivi, ma con il presidente della Repubblica. Conte, che è a Strasburgo al parlamento europeo, viene informato da Mattarella: lo vedono riunirsi in un ufficio con i suoi consiglieri per oltre mezz'ora. Poi in serata, a commentare la notizia della telefonata, Conte dirama una nota in cui sottolinea che da giorni va ribadendo che «i rapporti Italia-Francia sono così solidi da non poter essere indeboliti da singoli episodi».
Ma non si vedono schiarite tra Macron e i vicepremier italiani.
«La telefonata di questa sera del presidente Macron al presidente Mattarella conferma quello che andiamo ribadendo da giorni: i rapporti tra Italia e Francia sono così solidi da un punto di vista storico, culturale ed economico che non possono certo essere messi in discussione da singoli episodi». Lo afferma premier Giuseppe Conte.
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Il Gazzettino