M5S, vertici prendono tempo: regole candidature con lo scioglimento delle Camere

Verso le ricandidature
Chi entra, chi esce, chi resta. Tra i deputati e i senatori 5 Stelle, così come tra gli attivisti che sognano una candidatura nelle file del Movimento, cresce l'attesa...

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Chi entra, chi esce, chi resta. Tra i deputati e i senatori 5 Stelle, così come tra gli attivisti che sognano una candidatura nelle file del Movimento, cresce l'attesa per la pubblicazione delle regole per le parlamentarie, le 'primarie' interne con cui la base M5S dovrà selezionare la futura classe dirigente grillina. L'appuntamento era dato come imminente e invece, riferiscono all'Adnkronos fonti pentastellate di primissimo piano, come avrebbe spiegato negli ultimi giorni Luigi Di Maio ad alcuni parlamentari desiderosi di conoscere il proprio destino, toccherà aspettare verosimilmente «lo scioglimento delle Camere». Non c'è accordo infatti sulle regole e su chi debba scriverle, visto che il vaglio delle norme spetta al comitato di appello composto da Vito Crimi, Roberta Lombardi e Giancarlo Cancelleri. Il comitato avrà la possibilità, qualora lo ritenesse necessario, di sollevare delle osservazioni sulle regole per le candidature disegnate dai vertici .Qualcuno preferirebbe che fossero solo i garanti Grillo e Casaleggio a scrivere questo capitolo perché considerati più imparziali. 


Il leader del Movimento - sottolineano le stesse fonti - a chi gli chiedeva se fossero allo studio nuovi criteri particolarmente stringenti per la scelta dei futuri candidati, avrebbe assicurato che
«non ci saranno colpi di scena». Un modo per sedare i timori sorti all'interno della compagine parlamentare, dato che la paura di perdere il treno per la prossima legislatura è un pensiero che preoccupa non pochi esponenti M5S.


Parlando con i suoi Di Maio avrebbe anche smentito l'ipotesi di portare da 40 a 45 anni l'età minima degli eletti al Senato, stratagemma che secondo alcune ricostruzioni sarebbe stato partorito allo scopo di mantenere alla Camera alcuni big come Danilo Toninelli e Alfonso Bonafede (classe '74 e '76). A decidere le regole del gioco saranno le tre figure chiave del Movimento: il garante Beppe Grillo, il presidente dell'Associazione Rousseau Davide Casaleggio e il capo politico Luigi Di Maio.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino