M5S, monta la delusione per l'accantonamento delle preferenze

M5S, monta la delusione per l'accantonamento delle preferenze
«Voto di preferenza». Era il mantra dei Cinque Stelle a partire da Beppe Grillo che sui palchi lo ripeteva fino alla nausea: «Se non c'è il voto...

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«Voto di preferenza». Era il mantra dei Cinque Stelle a partire da Beppe Grillo che sui palchi lo ripeteva fino alla nausea: «Se non c'è il voto di preferenza le elezioni non sono costituzionali, non c'è democrazia!». I video con la storica battaglia per le preferenze, ovvero la possibilità di mettere la croce e quindi eleggere un determinato candidato, girano vorticosi sui social.


Stamattina gli ex M5S, ora Alternativa libera, Massimo Artini e Tancredi Turco ci hanno messo il carico da dodici denunciando gli ex compagni di M5S per aver abbandonato la battaglia sulle preferenze. «Ho visto con i miei occhi il M5s votare in Commissione contro a tutti quegli emendamenti che introducevano le preferenze e il voto disgiunto, correttivi con i quali questa legge potesse assomigliare davvero al sistema tedesco». Lo ha detto Tancredi Turco in conferenza stampa alla Camera. «Questa legge del tedesco non ha nulla, è un Porcellum bis» afferma il deputato che siede in Commissione Affari Costituzionali. 

Sui social montano i dubbi e i sospetti di "inciucio" o comunque di accordo sfavorevole. Sono per lo più attivisti e intellettuali affezionati al Movimento come Paolo Becchi e Aldo Giannuli. Quest'ultimo sulla battaglia per le preferenze cerca invano di scuotere il M5S e scrive: «C’è la diffusa sensazione di una improvvisa voglia di entrare nel grande inciucio». E poi «Ci sono cose elementari che hanno anche un valore simbolico il cui abbandono fa scattare molti allarmi nella testa di militanti ed elettori: le preferenze sono sempre state un punto fisso della cultura M5s, un abbandono così rapido ed indolore di una questione così chiara non passa inosservato». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino