M5S: «L'Italicum va cancellato, servono proporzionale e preferenze»

M5S: «L'Italicum va cancellato, servono proporzionale e preferenze»
E così i deputati pentastellati rilanciano il proporzionale. Con la mozione presentata stamattina alla Camera, dove è in corso un surreale dibattito sulla legge...

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E così i deputati pentastellati rilanciano il proporzionale. Con la mozione presentata stamattina alla Camera, dove è in corso un surreale dibattito sulla legge elettorale anche se la Corte Costituzionale ha rinviato all'anno prossimo la sua decisione sull'attuale legge elettorale, Italicum, il Movimento corregge nuovamente il tiro dopo che nei giorni scorsi Luigi Di Maio su twitter aveva sottolineato che il tema non era prioritario.


Tanto è bastato per permettere ad alcuni commentatori rilanciare le accuse di doppiopesismo ai 5Stelle accusati di strizzare l'occhio de facto all'Italicum, perché il doppio turno ne favorirebbe la vittoria elettorale alle politiche. Il doppio turno, infatti, ha dimostrato alle comunali di Roma, Torino e di altri 17 Comuni di essere un sistema che permette al candidato 5 Stelle di assorbire nella seconda tornata gran parte degli elettorati del centrodestra o del centrosinistra decisi a sbarrare la strada della vittoria ai loro avversari storici di sinistra o di destra.

Può essere che il gruppo dirigente dei 5Stelle si sia adagiato su questa possibilità anche se ufficialmente non ce n'è alcuna prova. Uno dei vantaggi dell'opposizione è quello di poter affermare principi di massima senza sporcarsi le mani con la realtà effettiva delle cose. E onestà intellettuale vuole che i pentastellati siano stati da sempre favorevoli a una legge elettorale proporzionale.

La loro proposta, presentata un paio d'anni fa - e sulla quale ebbero un confronto pubblico ma improduttivo con Matteo Renzi in qualità di segretario del Pd - è un proporzionale con "piccole" correzioni.

Attenzione però: non si tratta di correzioni banali. In sintesi il M5S propone di applicare il proporzionale a circoscrizioni provinciali, molto piccole, in grado di eleggere pochi deputati. Chiaro che questo sistema - ricalcato su quello spagnolo - porta all'elezione dei deputati dei partiti più grandi. Facile capirlo: se si devono eleggere 5 deputati di una provincia ne "scatterà" uno ogni 20% di voti, ma questa è una percentuale che sono in grado di raggiungere solo 3/4 partiti, e non dappertutto.

Il fatto è che il modello spagnolo, pensato per favorire due grandi partiti nazionali e poi quelli locali della Catalogna e dei Paesi Baschi, non funziona più. In Spagna i partiti nazionali sono ormai quattro e nelle due ultime elezioni tenute a sei mesi di distanza l'una dall'altra non è emersa alcuna maggioranza. Tutt'ora la Spagna è senza governo eletto e si sta pensando ad una terza tornata elettorale.


Rilanciare il proporzionale, sia pure corretto, offre ai 5Stelle lo status di difensori della democrazia. Ma il sistema democratico, per essere tale, deve funzionare e fare in modo che un Paese possa legittimamente intraprendere una direzione politica dopo le elezioni. Non tutti i Paesi hanno la fortuna di poter contare su classi politiche coese, come quella tedesca, dove da anni democristani e socialdemocratici governano assieme sia pure fra qualche gomitata di troppo, Sarà difficile allora che i pentastellati trovino alleati per far approvare la loro legge elettorale. Così si ottiene un solo risultato: tenere in piedi l'Italicum e il suo doppio turno.
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Il Gazzettino