Tutto ma proprio tutto rientra ormai nello scontro tra parte di M5S e tutto Conte. Anche la nomina del successore di Cantone alla guida dell’Anac diventa un ingrediente...
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Trasversale, "tracciato verde" a rischio bocciatura: le capriole del Movimento 5 Stelle
Autostrade, Conte piega i 5Stelle: ma la maggioranza lo mette sotto processo
Conte lo voleva suo braccio destro a Palazzo Chigi. Si fida ciecamente di lui. Si è parlato di Busia come possibile presidente dell’autorità per la difesa della privacy, incarico che gli sarebbe andato a pennello perché lavora in questo settore anche a livello internazionale da anni e gli viene riconosciuta, anche presso i massimi palazzi istituzionali, una competenza rara. Il problema adesso è che per l’Anac, al di là dei suoi meriti personali, cominciano a partire siluri da parte grillina. Per la conclamata vicinanza a Conte. E nel movimento c’è chi dice, con una punta di malanimo: «Non è che si possono trattare le istituzioni come il proseguimento degli affetti». Un chiaro stop che deriva da motivi politici. Se troppo si allarga il potere di Conte, troppo rischia di restringersi quello del suo partito d’origine e magari di approdo come leader futuro a scapito di tutti gli altri, da Dibba in su e in giù. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino