Padre e figlia in lotta. Lotta politica. Lui di sinistra. Lei di destra. Casa Borgonzoni sta scoppiando, a Bologna. La vicenda è questa. Lo scorso luglio Giambattista...
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E ora? La querelle politico-familiare continua così. Il babbo si iscrive al Pd e riceve la tessera del partito al circolo bolognese Passeportout di Via Galliera - sede storica della città emiliana - dal deputato dem Andrea De Maria. «Io mi considero un veterocomunista - afferma Giambattista - anzi no: diciamo un cattocomunista».
Silente sulla figlia, esponente di spicco del Carroccio, Borgonzoni aggiunge di non voler «apparire come l’ultimo dei Mohicani ma in questo Paese c’è una deriva plebiscitaria e occorre rafforzare l’opposizione». Anche perché, conclude Borgonzoni, con il «governo si è avverata l’intuizione che ebbe Antonio Albanese inventando la maschera del ministro della paura». La figlia adora Salvini, il padre lo detesta, e la guerra domestica continua. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino