Omicidio Varani, recuperato il pc di uno dei killer: si cercano video pedopornografici

Lo hanno recuperato dopo lunghe ricerche, perché Marco Prato aveva pensato che fosse meglio non lasciarlo alla portata di tutti: il computer personale, dove passa la vita di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Lo hanno recuperato dopo lunghe ricerche, perché Marco Prato aveva pensato che fosse meglio non lasciarlo alla portata di tutti: il computer personale, dove passa la vita di ognuno di noi. A sequestrarlo sono stati i carabinieri del Nucleo provinciale ed è un elemento considerato molto importante per le indagini, perché aiuterà gli inquirenti a capire chi sia veramente questo giovane pr delle notti romane. Insieme con Manuel Foffo, è accusato di aver ucciso per futili motivi e con crudeltà il giovanissimo Luca Varani. I due indagati adesso si scambiano accuse feroci e provano a scaricarsi le responsabilità l'uno con l'altro. Per questa ragione il sequestro del pc potrebbe essere di grande aiuto per le indagini. Potrebbe far capire veramente chi fosse Marco Prato e chi dei due assassini sia stato il vero “dominus” in quella giornata di follia.


«SIAMO DIVERSI»
Era stato Manuel Foffo, durante il secondo interrogatorio davanti al pubblico ministero Francesco Scavo, a chiedere agli inquirenti di fare chiarezza sui video contenuti nel cellulare di Prato. «Io e Marco - ha dichiarato a verbale - siamo due personalità diverse. Vorrei che i telefoni in sequestro a me e a lui vengano controllati. Ho visto delle cose orribili sui suoi telefoni: c'erano foto di stupri sulle donne e immagini con atteggiamenti, erano ritratti anche bambini nel compimento di atti sessuali. Non fa proprio parte di me la cosa di andare in giro per la città a cercare gente da stuprare, come emerso dalle dichiarazioni di Marco nei miei confronti. Sul mio cellulare - ha aggiunto - ho dei video pornografici, ma sono solo quelli che mi inviano via web».

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino