«Chiedo scusa per il male che ho provocato». Il percorso di ravvedimento intrapreso in carcere da Luca Traini, dall'azione anti-migranti del 3 febbraio scorso a...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE: Luca Traini in carcere si ravvede e fa amicizia con i detenuti di colore
LEGGI ANCHE: Pamela Mastropietro, una stele di cristallo per la giovane uccisa. La mamma: «Aiutateci ad avere giustizia e verità»
In aula il 29enne, vestito nero elegante e camicia bianca, ha reso dichiarazioni spontanee per ribadire di aver cambiato rotta, di non pensarla più come prima. Ha parlato della propria «infanzia difficile», di un «malessere che si accentuava», degli inutili sforzi di «trovare una dimensione di normalità» e del «tumulto di emozioni» montato ancora dopo «l'efferata fine di Pamela».
Evento che insieme al bombardamento di notizie sullo spaccio di droga, su violenze contro donne e bambini, lo avevano spinto ad agire per colpire «venditori di morte». Il riferimento è al caso di Pamela Mastropietro, uccisa e smembrata a Macerata: per il massacro è in carcere il pusher nigeriano Innocent Oseghale. «Non sono razzista - ha detto l'imputato - in otto mesi di carcere ho compreso che il male è insito nell'uomo a prescindere dal colore della pelle». Parole apprezzate anche dal procuratore Giovanni Giorgio: «Si tratta di crimini d'odio commessi da persone schierate per scelte ideologiche di estrema destra e di orientamento razzista», ha osservato la sentenza sul tipo di azione attuata da Traini. «Comunque - ha aggiunto - le dichiarazioni spontanee dimostrano che è in corso un processo di ravvedimento».
La Corte, ha rimarcato, ha accolto le richieste del «nostro ufficio». «Traini ha espresso idee dalle quali emerge la convinzione di avere sbagliato», ha commentato il suo difensore Giancarlo Giulianelli. Il legale in aula ha contestato tutti gli addebiti, sostenendo l'assenza di presupposti per una loro configurazione giuridica. E ha ribadito come Traini soffra di disturbi della personalità in base alle consulenze di difesa e del carcere di Piacenza dove è stato recluso l'estate scorsa prima di tornare da detenuto a Montacuto (Ancona). Di opinione contraria il perito, Massimo Picozzi, secondo cui in Traini non sono ravvisabili vizi di mente né totali né parziali.
Battaglia in aula dagli avvocati di parte civile: alcuni hanno ritenuto la richiesta di pena troppo bassa da parte dell'accusa e auspicato invece il «massimo»: le richieste di risarcimento arrivano fino a 750mila euro.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino