La leptospirosi, "febbre dei sette giorni", ha fatto lottare tra la vita e la morte un uomo il cui quadro clinico sembrava inizialmente senza speranza. Il paziente...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Non solo febbre del Nilo: scoperti 10 casi di malaria in pochi giorni
L'uomo è un contadino di cinquant'anni e ha probabilmente contratto la leptospirosi, volgarmente detta la "febbre dei porcai", proprio sul posto di lavoro: la patologia è considerata una malattia professionale che colpisce chi lavora con animali potenzialmente infetti, in particolare maiali e cani, ma spesso viene trasmessa dall’urina dei topi. Il contagio avviene attraverso mucose o ferite sulla pelle, o in modo indiretto se a contatto con acque stagnati e carcasse infette.
Si tratta di una malattia rara, in Italia si parla di circa cento persone l'anno, che può sfociare in una forma più grave e pericolosa chiamata sindrome di Weil. «Il morbo di Weil, che comporta un’insufficienza multiorgano che coinvolge fegato, reni, polmoni e dà mortalità elevata. Il nostro paziente rientra in questa casistica: è arrivato all’ospedale in condizioni di malattia molto avanzate ed è stato necessario un approccio aggressivo in terapia intensiva, con intubazione e dialisi», ha spiegato il professor Marcello Tavio, direttore dell’Unità operativa di Malattie Infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino