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FIRENZE «Tra pochi mesi inizia la campagna elettorale e la prima proposta del Pd non sarà un bonus o un diritto ma il servizio civile obbligatorio per i ragazzi e le ragazze: una nuova stagione di diritti ha bisogno di una nuova stagione di doveri». Il referendum è stata «una sconfitta ma lo rifarei». Da qui riparte Matteo Renzi per presentare una nuova stagione di diritti attraverso la quale intende innervare il programma del centrosinistra e arrivare vincente all'appuntamento elettorale. L'ottava edizione della Leopolda si chiude con l'intervento del segretario del Pd che segue l'arringa della sottosegretaria Teresa Bellanova contro la sinistra che va per conto suo e al più compassato discorso del ministro Graziano Delrio che promette un altro milione di posti di lavoro.
Poco prima che Renzi salga sul palco i cancelli dell'antica stazione vengono chiusi dai Vigili del Fuoco per la troppa gente che si accalca mentre fuori piove e la maratona blocca la città di Nardella. La conta degli assenti non sposta, anzi accresce l'entusiasmo della platea che per tre giorni ha ascoltato i racconti dei tanti che ce l'hanno fatta malgrado le avversità. Renzi parla per circa un'ora e appare come ricaricato dalla tre giorni. In prima fila la moglie Agnese, la figlia Ester e quel gruppo di fedelissimi della prim'ora che con l'ex sindaco di Firenze hanno condiviso tante battaglie. Negano dissapori con un selfie Maria Elena Boschi e Luca Lotti mentre la questione delle alleanze il segretario Pd la lascia fuori anche se chiede alla sinistra di smetterla con «il congresso permanente». Ringrazia Piero Fassino del lavoro che sta svolgendo e i padri nobili del Pd, da Romano Prodi a Walter Veltroni, per l'aiuto che stanno dando.
L'INTERVENTO
La partenza del discorso è quasi onirica con la citazione di Blade Runner e di quel «voglio più vita, padre» pronunciato dall'unico replicante che mostra di amarla e di voler combattere per la vita di sé e degli altri. «Lotto» e il «voglio più vita», diventano slogan che gli sconfitti al referendum, radunati nell'antica stazione, fanno propri con un desiderio di rivincita che permea la platea e che Renzi cavalca raddoppiando sforzi e promesse. A cominciare dagli 80 euro che difende perché «sono stati il più importante atto di redistribuzione dei redditi» e che vuole allargare alle famiglie con figli. Poi l'affondo contro gli avversari che «sono testa a testa per il secondo posto» perché nella prossima legislatura - sostiene - sarà il Pd ad avere il numero più grosso.
Alle manipolazioni dei sondaggi e «agli articoli preconfezionati» che accreditano M5S come forza non eversiva, Renzi dice di voler rispondere con il sorriso.
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Il Gazzettino