OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Potrebbe aver subito abusi la 21enne studentessa francese che si è tolta la vita nella casa in cui viveva a Lecce dove era in Erasmus da settembre. La procura ha aperto una indagine dopo le testimonianze raccolte dalla polizia che ha parlato con alcune colleghe della studentessa alle quali la 21enne avrebbe confessato di aver subito una violenza sessuale.
Studentessa francese morta, la vicenda
Nella camera da letto della giovane è stato trovato un diario in cui la studentessa avrebbe scritto, in francese, un messaggio di addio ai famigliari dicendo, tra l'altro, che «è difficile rimanere soli» e «sopportare quello che è accaduto». I medici, a quanto si apprende, avrebbero rilevato gli abusi, termine che verrebbe usato nel certificato, e consigliato alla 21enne il percorso da seguire. La studentessa, però, avrebbe scelto la via del silenzio, almeno con gli inquirenti. E si sarebbe rifiutata anche di eseguire i prelievi biologici consigliati dai sanitari. Qualcosa, invece, avrebbe confessato ad alcune amiche. A qualcuna avrebbe detto di essere stata abusata nell'appartamento in cui viveva da settembre.
LA LETTERA
«Penso che è arrivato il momento di fermarmi qui, non ne posso più, mi dispiace mamma e papà», è il contenuto indirizzato alle persone care: «Non ce l'ho con nessuno perché mi avete tanto amata ma non ci riesco più, non riesco ad accettare ciò che mi è successo, è troppo difficile per me rimanere sola». Inoltre è stato trovato un certificato medico rilasciato dal pronto soccorso in cui, pochi giorni prima del suicidio, la 21enne si sarebbe recata affermando di aver subito una violenza sessuale. I medici, a quanto si apprende, avrebbero rilevato abusi, termine che verrebbe usato nel certificato. Alla 21enne sarebbe stato illustrato tutto il percorso da seguire in questi casi, tra cui quello della denuncia che però la studentessa non ha mai presentato. I presunti abusi, stando a quanto riferito dalle studentesse agli investigatori, sarebbero avvenuti nella casa in cui viveva la 21enne e in cui è stato trovato il suo corpo.
LA STORIA DELLA RAGAZZA
Era arrivata a Lecce chissà con quali sogni e quali aspettative, completamente naufragati in una calda domenica di autunno. Una studentessa francese di 21 anni, che si trovava nel capoluogo salentino per il programma Erasmus, è stata trovata morta domenica scorsa nella casa in cui viveva, nel quartiere San Pio. E spunta l’ipotesi che dietro al gesto possa nascondersi una molestia sessuale, che la ragazza avrebbe rivelato in confidenza ai suoi amici, senza tuttavia formalizzarla con una denuncia.
IL RETTORE ANNULLA GLI EVENTI
Una tragedia che ha sconvolto tutto il mondo universitario, tanto che ieri il rettore dell’Università del Salento, Fabio Pollice, ha comunicato di aver annullato in segno di lutto tutti gli eventi programmati per i prossimi giorni. La giovane studentessa occupava un appartamento in zona San Pio. Il suo corpo è stato trovato da un altro studente straniero, con cui condivideva l’appartamento, che ha immediatamente chiamato i soccorsi, sperando in cuor suo di poterla ancora salvare. Sul posto, infatti, allertati appunto dal coinquilino della ragazza, sono arrivati l’ambulanza del 118, la polizia e i vigili del fuoco, ma per la povera studentessa non c’è stato più nulla da fare. Le circostanze in cui è stata ritrovata la giovane non lascerebbero dubbi sul fatto che si tratti di un suicidio.
La prof gli fa domande sul padre suicida, la mamma del ragazzino denuncia la scuola
I GENITORI
Sempre ieri, in città, sono anche arrivati i genitori della povera ragazza, sconvolti per una tragedia dolorosa quanto mai inaspettata. A loro il drammatico compito del riconoscimento, in attesa di poter rientrare in Francia dove saranno celebrati i funerali della sfortunata studentessa.
IL SINDACO
«Da padre sono rimasto profondamente colpito e addolorato da quanto accaduto. In questo tempo presente le nostre ragazze e i nostri ragazzi, soprattutto negli anni dell'adolescenza e della giovinezza, hanno fragilità e bisogni che dobbiamo saper ascoltare, sostenere, accompagnare per evitare che si sentano soli e sopraffatti di fronte ad alcune situazioni limite. Un impegno che deve vederci coinvolti tutti, ognuno nel proprio ruolo e secondo le proprie possibilità». Lo ha dichiarato il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini. «A nome di tutta la comunità leccese - continua il sindaco - mi stringo forte alla famiglia della studentessa francese esprimendo ai genitori, ai parenti e agli amici sentimenti di vicinanza e solidarietà che estendo anche all'intera comunità accademica dell'Università del Salento, che ha fatto dell'accoglienza una sua caratteristica distintiva». «In questi anni, al Comune, ho avuto modo di incontrare e salutare - conclude Salvemini - molte volte gli studenti e le studentesse arrivati a Lecce a Unisalento per il loro Erasmus».
LA SCIENTIFICA
Da alcune ore di oggi - 24 ottobre - sono in corso rilievi della polizia Scientifica della Questura di Lecce nell'abitazione dove domenica sera si è suicidatala ragazza. Gli investigatori starebbero procedendo anche ad alcuni sequestri. L'inchiesta della Procura di Lecce è stata avviata per accertare una possibile violenza sessuale subita della ragazza, a Lecce con il progetto Erasmus, pochi giorni prima del suicidio.
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino