Un calvario lungo diverse ore, da un ospedale all’altro, e poi la morte. Senza che in nessuno dei due nosocomi si potesse procedere a un accertamento tanto semplice...
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L’uomo si sarebbe presentato al Pronto soccorso del “Vito Fazzi” di Lecce con una emorragia cerebrale in corso: condizioni gravissime, dunque, alle quali bisognava immediatamente porre rimedio con un’angiografia, un esame diagnostico che avrebbe permesso di individuare con esattezza l’origine dell’emorragia. Ma lo strumento che consente di effettuare questo esame al “Fazzi” non funziona da un mese, da quando cioè è stato effettuato un aggiornamento. Finalmente viene individuato il “Perrino” di Brindisi. Il 37enne viene trasportato d’urgenza ma, per una incredibile fatalità, anche al “Perrino” lo strumento è in tilt. Nulla da fare: il giovane è morto poco dopo.
Ora c'è un'indagine della magistratura. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino