Cure termali importanti per curare il post-Covid Pronto il protocollo

Cure termali importanti per curare il post-Covid Pronto il protocollo
ROMA Terme e stabilimenti termali riapriranno del tutto il 1 luglio, ma anche nel momento del lockdown il potere curativo delle acque termali è stato riconosciuto e le...

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ROMA Terme e stabilimenti termali riapriranno del tutto il 1 luglio, ma anche nel momento del lockdown il potere curativo delle acque termali è stato riconosciuto e le terme, come presidio sanitario hanno continuato a lavorare. 

In Italia sono attivi 320 stabilimenti termali, presenti in 20 regioni e 170 comuni, numeri che confermano quanto il settore rappresenti un tassello imprescindibile nell’assistenza sanitaria territoriale.
Un’assistenza a basso costo fondamentale nel quadro del Servizio Sanitario Nazionale. 
Il comparto sta vivendo un periodo di difficoltà sicuramente legato all’emergenza pandemica e all’impossibilità di spostamento da parte delle persone, ma può giocare un ruolo fondamentale per la ripartenza con la presa in carico dei pazienti che devono affrontare il percorso riabilitativo post Covid 19. 
La Fondazione per la Ricerca scientifica Termale (Forst) ha prodotto il protocollo “Percorso riabilitativo in strutture termali per soggetti guariti da SARS-CoV-2”.
“Recenti studi – precisa il presidente Forst Costanzo Jannotti Pecci – hanno dimostrato infatti i benefici dei trattamenti termali per molte malattie e  per la cura delle infezioni alle vie respiratorie e hanno dimostrato soprattutto l’efficacia delle terapie nel percorso riabilitativo post Covid19. Giocheremo un ruolo fondamentale nel recupero di migliaia di persone che hanno avuto conseguenze da Coronavirus”.
L’obiettivo del Protocollo – scritto a quattro mani dal prof. Marco Vitale, Coordinatore Scientifico della Forst, Ordinario di Anatomia Umana all’Università di Parma e il prof. Stefano Masiero, Ordinario di Medicina Fisica e Riabilitativa presso l’Università di Padova, - consiste nell’individuare percorsi di riabilitazione che possano essere inseriti nell’ordinaria programmazione sanitaria al fine di far confluire verso le terme quel flusso di curandi che attualmente gravano con costi elevati soprattutto sulle strutture ospedaliere, oppure che a causa dell’emergenza pandemica vengono avviati verso strutture esterne, che non dispongono del mezzo terapeutico, rappresentato dall’acqua termale riconosciuta e validata per ogni stabilimento termale dal Ministero della Salute.
Per Jannotti Pecci “Il termalismo è uno strumento imprescindibile per la sanità pubblica, sia per il trattamento a basso costo di numerose patologie cronico-corrosive ampiamente diffuse tra la popolazione e per l’apporto che già da tempo fornisce nel campo della riabilitazione, motoria e respiratoria, che per il sistema turistico nazionale, affiancando all’offerta di cura, quella di «benessere termale» ed i vari attrattori di cui i territori termali sono normalmente dotati2. 


Per questo la Fondazione ha  lanciato una campagna social “Terme italiane, Terme della salute” , ideata dallo studio The Skill, con l’obiettivo di ribadire l’importanza del comparto termale e sensibilizzare le istituzioni e il pubblico.
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Il Gazzettino