La ministra dell'Istruzione Fedeli invia una lettera al giornale, ma c'è un congiuntivo sbagliato: frecciate sui social

La ministra dell'Istruzione Fedeli invia una lettera al giornale, ma c'è un congiuntivo sbagliato: frecciate sui social
Scivolone da matita blu per la ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, nella lettera al Corriere della Sera sulla...

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Scivolone da matita blu per la ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, nella lettera al Corriere della Sera sulla necessità di studiare la Storia in maniera approfondita. Nella parte finale della lettera, come ha fatto notare anche l'account Instagram “Non leggerlo”, la ministra scrive: «... sarebbe opportuno che lo studio della Storia non si fermasse tra le pareti delle aule scolastiche ma prosegua anche lungo i percorsi professionali. Questo se non vogliamo sentirci rispondere anche da un adulto: “Hitler chi?”».




Sul quel "prosegua" (congiuntivo presente) il Ministro scivola, perché il tempo del congiuntivo da usare in questo caso è l'imperfetto (proseguisse). Studiare la Storia sì, ma senza dimenticare la consecutio temporum.

La nota del portavoce della ministra

Gentile direttore,
in merito all'articolo pubblicato sul messaggero.it riguardante la Ministra Fedeli, mi preme informare lei e tutti i lettori che lo "scivolone" da voi segnalato è in verità frutto di un mio errore nel tagliare il testo scritto dalla Ministra per renderlo compatibile con gli spazi previsti ai fini della pubblicazione. Così,  due proposizioni originariamente indipendenti sul piano grammaticale sono diventate una principale ("sarebbe opportuno") e due subordinate ("che lo studio della Storia non si fermasse tra le pareti delle aule scolastiche ma prosegua anche lungo tutti i percorsi professionali"). Nel testo originale si trattava di due proposizioni principali: "sarebbe opportuno....; sono infatti convinta". A questa seconda seguiva la subordinata "che debba proseguire anche lungo tutti i percorsi professionali". Quel "debba proseguire" è diventato un congiuntivo esortativo "prosegua", erroneamente collegato con un "ma" alla proposizione precedente. Errore grave, ma mio, non della Ministra che, essendo impegnata in una serie di incontri istituzionali al momento dell'invio, non ha potuto rileggere la versione finale del testo. 
Per quanto mi riguarda non posso che scusarmi con i diretti interessati e con i lettori. A lei chiedo di tener conto di quanto qui scritto al fine di ristabilire su giornale e sito web la verità dei fatti.
Cordialmente,


Simone Collini 
Portavoce della Ministra Valeria Fedeli Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino