La figlia: «Sono gay». Picchiata e chiusa in casa dalla madre

Ad un certo punto ventenne è stata costretta ad andare via di casa. Ma prima di lasciare quell'abitazione ha telefonato al padre raccontando tutto quello che era accaduto

La figlia: «Sono gay». Picchiata e chiusa in casa dalla madre
Picchiata e rinchiusa dentro casa dalla madre e dal compagno soltanto perché avevano scoperto che la figlia era omosessuale e amava un'altra ragazza. Ora entrambi...

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Picchiata e rinchiusa dentro casa dalla madre e dal compagno soltanto perché avevano scoperto che la figlia era omosessuale e amava un'altra ragazza. Ora entrambi rischiano di finire a processo per maltrattamenti aggravati dalla parentela.

La vita Liliana (il nome è di fantasia), una ragazza di 20 anni residente a Frosinone, era diventata un inferno da quando la madre aveva scoperto i suoi orientamenti sessuali. Per impedirle di frequentare la compagna, la mamma ed il convivente la chiudevano a chiave dentro la sua camera. L'ultima volta che avevano litigato la madre l'aveva presa per i capelli. Poi, dopo averla presa a schiaffi ed averla etichettata come una poco di buono, le aveva sputato in faccia dicendole che si vergognava di avere una figlia "così" e che avrebbe preferito sicuramente che morisse.
Dietro le violenze, anche una storia di degrado familiare perché la donna e il compagno spesso alzavano il gomito. E in quello stato alterato causato dall'abuso di alcol davano spesso sfogo a tutta la loro violenza sfruttando qualsiasi pretesto. L'orientamento sessuale della ragazza era il loro preferito.
Le esplosioni d'ira della madre, i suoi insulti e le percosse sovente avvenivano alla presenza dei due fratelli minori, terrorizzati da quelle scenate.
LA FUGA
Ad un certo punto ventenne è stata costretta ad andare via di casa. Ma prima di lasciare quell'abitazione ha telefonato al padre raccontando tutto quello che era accaduto. L'uomo senza pensarci su due volte ha contattato l'avvocato Claudia Mancini ed ha fatto scattare la denuncia nei confronti della ex moglie.

Nei giorni scorsi a conclusione delle indagini i due conviventi sono stati rinviati a giudizio per maltrattamenti aggravati dalla parentela. Al momento Liliana che è riuscita a trovare un lavoro si trova ospite a casa della fidanzata della quale è perdutamente innamorata. Inutile dire però che la ragazza non è ancora serena. Pensa ai due fratelli entrambi minorenni, che ha lasciato in quella casa e che non hanno più la possibilità, quando la madre è in preda ai fumi dell'alcol di farsi proteggere dalla sorella che ha sempre fatto da scudo per non farli picchiare. La prima udienza si terrà il prossimo giugno.
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Il Gazzettino