L'infermiera accoglie un gattino e viene licenziata: "Volevo solo fare un'opera buona"

L'infermiera accoglie un gattino e viene licenziata: "Volevo solo fare un'opera buona"
«Volevo solo fare un'opera buona, non pensavo che quella mia decisione potesse avere conseguenze così gravi». È ancora sconvolta, ma non ha...

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«Volevo solo fare un'opera buona, non pensavo che quella mia decisione potesse avere conseguenze così gravi». È ancora sconvolta, ma non ha intenzione di smettere di lottare per la propria causa, Patrizia Antonino, operatrice socio-sanitaria 44enne che fino a maggio lavorava presso una cooperativa, la Anthropos, impegnata nella cura e nell'assistenza agli anziani malati di Alzheimer presso la casa di cura 'Gocce di memoria' a Giovinazzo (Bari). Il 10 maggio scorso la donna è stata prima sospesa e poi licenziata (a inizio giugno) per aver aiutato un gattino abbandonato.




L'incredibile vicenda è raccontata da testate locali come Da Bitonto e nazionali come il CorSera. Patrizia, che vive a Bitonto e ha una mamma di 87 anni a carico e con problemi motori, ora si ritrova anche senza lavoro. Tutto questo perché il 9 maggio scorso, mentre si trovava su un pulmino della cooperativa che trasportava alcuni anziani, aveva notato un gattino abbandonato, debole e affamato, all'interno di una scatola di cartone.



«Quel gattino mi guardava e miagolava per la fame, come potevo non aiutarlo? Specialmente quando è uscito dalla scatola di cartone e stava per attraversare la strada, rischiando di essere investito» - racconta l'infermiera pugliese - «La dottoressa che viaggiava con me sul pulmino si è subito opposta, perché non sapevamo la provenienza del gattino e se avesse malattie. Non sono una veterinaria, ma mi sembrava non avesse la rogna».

La disputa tra Patrizia e la dottoressa è continuata per qualche minuto, mentre gli anziani insistevano per salvare il micetto. Alla fine l'animale è stato preso in consegna dalla nipote di un'anziana ospite della cooperativa: «Mia nonna lo desidera, posso occuparmene io come già faccio con altri gatti che vivono nel giardino della sua casa». Il giorno dopo, però, l'amara sorpresa: il licenziamento, il procedimento disciplinare previsto per legge e, dopo alcune audizioni, la decisione del licenziamento. Patrizia non ci sta: «Mi hanno punito per aver fatto una buona azione, sostenendo che il gatto era pericoloso e non era trasportato adeguatamente sul mezzo». Intanto, il web si è mobilitato per l'operatrice pugliese: sulla piattaforma 'Firmiamo' è infatti partita una raccolta di firme per chiedere a gran voce il reintegro della dipendente da parte della cooperativa.

 
 

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Il Gazzettino