Insulti alla Kyenge, il Senato "assolve" Calderoli. I dem attaccano

Insulti alla Kyenge, il Senato "assolve" Calderoli. I dem attaccano
ROMA - Scoppia, a 48 ore dalla decisione della giunta delle immunità del Senato che ha negato l'autorizzazione a procedere contro Calderoli, un caso Kyenge nel Pd. Un voto,...

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ROMA - Scoppia, a 48 ore dalla decisione della giunta delle immunità del Senato che ha negato l'autorizzazione a procedere contro Calderoli, un caso Kyenge nel Pd. Un voto, quello di mercoledì, che a maggioranza non ha ravvisato nell'attacco del vicepresidente leghista del Senato (aveva definito la Kyenge «un orango») alcuna istigazione al razzismo, nè diffamazione. Cecile Kyenge si lamenta perchè la decisione è stata presa anche con i voti dei membri dem della giunta e chiede le scuse del gruppo per rimediare all' offesa. Scuse che arrivano alla spicciolata, ma che sono comunque numerose.




Il primo ad esprimersi è il capogruppo dem in Giunta, Giuseppe Cucca che ricorda come «la condanna politica del gruppo del Pd al Senato sulle gravi affermazioni del senatore Roberto Calderoli» sia «stata più volte espressa pubblicamente, con parole forti e nette» e con l'iniziativa del Pd di una mozione di censura.



«La Giunta delle immunità - spiega però Cucca - non è un organo politico bensì giurisdizionale». Insomma: non deve esprimere valutazioni politiche ma giudizi esclusivamente di natura giuridica. Una "tecnicalita" «che - in assenza di querela - vede legare le mani anche a chi volesse sollevare un caso di reato di diffamazione. Ma la spiegazione non soddisfa nè la diretta interessata, nè una larga fetta del partito - da Kalid Chaouki a Micaela Campana. In serata anche il coordinatore del Forum immigrazione del partito, Marco Paciotti, pretende dal Pd del Senato
«un segnale forte».



Che arriva subito dopo: ambienti democrat di Palazzo Madama, infatti, fanno trapelare infatti che
«i vertici del gruppo, pur comprendendo le motivazioni strettamente tecniche e giuridiche che hanno indotto alcuni senatori del Pd a votare contro la relazione presentata l'altro ieri, sarebbero orientati a rovesciare quel voto in Aula dove, come previsto dal regolamento, la questione verrà affrontata nelle prossime settimane». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino