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«Mentre arrestavano l'assassino di mia sorella Martha ero in chiesa, pregavo Padre Pio di darmi giustizia e mi ha ascoltata. Quando sono tornata a casa ho acceso la tv e ho sentito che lo avevano arrestato: ora ci penseranno i giudici e Dio a stabilire la giusta pena per quell'assassino. Ma nulla restituirà mia sorella ai suoi cinque figli e alla sua famiglia». È stata Maria Paula, donna trans, a trovare il corpo assassinato di Martha Castaño Torres, escort colombiana di 59 anni. Prima vittima della follia omicida di Giandavide De Pau che pochi minuti dopo si è accanito anche contro due prostitute di origini cinesi che esercitavano in un appartamento di via Augusto Riboty. Giovedì mattina intorno alle 12.30, è stata proprio Maria Paula a trovare la sorella uccisa nell'appartamento che le due condividevano in via Durazzo. Una delle ex cantine trasformate in case di appuntamento al civico 28: «Martha non era sempre qui - spiega Maria Paula - viveva e lavorava anche in Spagna. Anche io viaggio spesso. In questo periodo però eravamo tutte e due a Roma e dividevamo l'appartamento di Prati. Quella mattina - ricorda tra le lacrime - aveva un appuntamento con un cliente, era stato prenotato e mi aveva avvisata. Non posso ancora credere che sia finita così, che un uomo possa averla ridotta in quello stato».
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Dunque Martha, conosciuta nel mondo delle escort come Yessenia, si spostava di frequente e la Capitale era una delle città in cui esercitava. Ma la sua famiglia d'origine è in Colombia, a Medellìn, la città dell'eterna primavera. Dove i suoi cinque figli vivono tutt'ora. La più piccola, ha 23 anni ed è stata la prima a sapere del drammatico destino della mamma: «Li ho avvisati e sono disperati. La più piccola era legatissima a Martha che ha mantenuto i suoi figli per assicurare loro una vita dignitosa. Ora sono tutti grandi e sono autosufficienti. Ma è stata la sola a provvedere alla sua numerosa famiglia».
Due sorelle, Martha e Maria Paula, che si sono aiutate e supportate nel corso di una vita spesso difficile: «Martha non era solo il suo lavoro, non era solo una escort.
I FUNERALI
«Non so dire ancora cosa provo nei confronti di quell'uomo che ha ucciso Martha - dice Maria Paula - quello che ora voglio è che per lei e per le altre due ragazze che ancora sono senza identità ci sia giustizia. Non devono essere dimenticate e meritano rispetto anche nella morte». Per la 59enne colombiana la famiglia ha già deciso che le esequie verranno celebrate nella Capitale. Ma i familiari sono in attesa delle disposizioni del tribunale che ha disposto esami autoptici e accertamenti per chiarire l'esatta dinamica del delitto. «Qui a Roma Martha aveva le amicizie più strette e qui la vogliamo salutare. Poi in Colombia organizzeremo anche con gli altri fratelli un momento di preghiera. Martha non verrà dimenticata, era una persona speciale».
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Il Gazzettino