Jennifer Sterlecchini, la giovane di 26 anni trovata morta, in una pozza di sangue, venerdì in una villetta di Pescara è stata prima malmenata, spinta, forse presa...
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Dal primo esame sul corpo della giovane sono stati riscontrati ecchimosi e altri segni evidenti di percosse. Il che smonterebbe parte della ricostruzione fornita agli inquirenti da Troilo dopo la tragedia. Dal letto di ospedale in cui si trova ricoverato, ha spiegato anche in maniera abbastanza lucida al pm Silvia Santoro e ai carabinieri che la discussione fra i due sarebbe sorta per un tablet che Jennifer voleva portarsi via. I due si erano lasciati lunedì scorso e la giovane venerdì insieme alla madre e ad un'amica era tornata nella casa di Fontanelle per riprendersi le sue cose. Stando al 32enne, al culmine della discussione la ragazza l'avrebbe prima spinto, poi si sarebbe tirata una coltellata al collo e infine l'avrebbe colpito all'addome. Di qui la sua reazione e quindi le coltellate che non le hanno lasciato scampo.
Diversa la versione degli inquirenti, per i quali i due avrebbero sì iniziato a discutere per il tablet, vi sarebbe stata anche una colluttazione, che però sarebbe degenerata in una escalation di violenza da parte dell'uomo, descritto come una persona opprimente e possessiva. E forse proprio per questo, Jennifer dopo una relazione durata tre anni aveva deciso di lasciarlo. Per fare ulteriore chiarezza comunque sarà effettuato ad inizio settimana l'esame autoptico. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino