«Mi dispiace per quello che è successo». Franco Iachi Bonvin, 67 anni, il tabaccaio che, a Pavone Canavese, ha sparato nel cortile di casa colpendo mortalmente...
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«Gli stavano andando contro è così ha reagito - ha raccontato la moglie - ma non certamente per uccidere. Ha agito per difendersi». Il marito ha trascorso la notte senza chiudere occhio, troppo forte lo choc provato: «È pentito e gli dispiace. Sta male e ancora non si è ripreso». Lunedì la procura di Ivrea darà l'incarico per l'autopsia sul corpo della vittima. Solo dopo la consegna degli esiti, il procuratore Giuseppe Ferrando interrogherà nuovamente Franco Iachi Bonvin. Numerosi sono gli aspetti ancora da chiarire.
Dalla traiettoria dei proiettili al numero stesso di colpi esplosi dal tabaccaio con il suo Revolver 357, regolarmente detenuto. Solo con un quadro completo di quanto accaduto l'altra notte nel cortile della ricevitoria, sopra la quale Iachi Bonvin vive con la moglie e una figlia, sarà possibile capire se la posizione dell'uomo potrà effettivamente beneficiare della nuova legge sulla legittima difesa, varata lo scorso 26 aprile.
Fino ad allora, anche a sua tutela, il 67enne resta indagato per eccesso colposo di legittima difesa.
Il Gazzettino