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L'ambasciatore cinese a Roma, Li Junhua, fa il punto sulle relazioni bilaterali tra Roma e Pechino in un'intervista all'Adnkronos, dopo che nei giorni scorsi, a conclusione del G7, il premier Mario Draghi aveva parlato della Cina come di “un'autocrazia con cui bisogna cooperare”, ma essendo “franchi su ciò che non condividiamo”. Tra Italia e Cina possono esserci divergenze su alcuni temi, come è normale che sia tra partner e amici, ma per superarle servono più «dialogo e cooperazione», commenta l'ambasciatore, che esorta a «rinunciare ai pregiudizi ideologici per continuare a percorrere la via della cooperazione e della coesistenza pacifica».
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Li Junhua: «Interessi dei Paesi fortemente intrecciati»
«Cina e Italia hanno stabilito relazioni diplomatiche oltre 50 anni fa e, in qualunque modo sia cambiata la situazione internazionale, i due Paesi hanno sempre perseguito reciprocamente rispetto e fiducia, benefici e vantaggi, aiuto e assistenza - ricorda l'ambasciatore - Cina e Italia hanno storie, culture e sistemi diversi, ma entrambi sono partner strategici globali.
«La Cina è il maggiore partner commerciale italiano in Asia, lo scorso anno il volume degli scambi ha superato i 55,1 miliardi di dollari; nel contesto dell'epidemia, le due parti hanno anche firmato una serie di nuovi accordi sull'esportazione in Cina di prodotti agricoli e, in termini di quantità, l'Italia è al primo posto tra i Paesi dell'Unione Europea; inoltre, il prossimo anno i due Paesi riprenderanno l'Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina», sottolinea ancora il diplomatico, che esprime l'auspicio di «valorizzare le potenzialità della cooperazione in ogni ambito e di spingere le relazioni bilaterali a un livello superiore».
«Tra partner e amici esistono divergenze su alcune questioni, come è normale e naturale che sia - ammette Li all'Adnkronos - dimostrando che dovrebbero esserci da entrambe le parti maggiore dialogo e comunicazione. Questo è il solo modo corretto per un'autentica coesistenza». L'ambasciatore cita il presidente Xi Jinping, secondo cui «le differenze nella storia, nella cultura e nei sistemi sociali dei vari Paesi non sono motivo di contrasto, ma motore della cooperazione».
«Ogni Paese dovrebbe rinunciare ai pregiudizi ideologici e percorrere insieme la via della coesistenza pacifica, dei mutui benefici e dei vantaggi reciproci - chiede infine l'ambasciatore - Nell'era della globalizzazione, gli interessi dei Paesi sono fortemente intrecciati, solo cooperando insieme possiamo affrontare in maniera efficace le sfide comuni, l'unità e la cooperazione sono la strada giusta. La Cina con l'Italia intende continuare nel rispetto, nell'uguaglianza, nella fiducia e nella cooperazione reciprocamente vantaggiosa».
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