Incidente Capri, quelle strade tortuose dalla Costiera a Ponza spesso percorse a velocità eccessiva

L'Italia e le sue coste, mete paradisiache ma molto spesso luogo di pericolosi incidenti. Chi, viaggiando su un autobus in Costiera o a Ponza, non ha sentito un brivido nel...

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L'Italia e le sue coste, mete paradisiache ma molto spesso luogo di pericolosi incidenti. Chi, viaggiando su un autobus in Costiera o a Ponza, non ha sentito un brivido nel percorrere, spesso a velocità sostenute, quegli stretti tornanti a strapiombo sul mare? Il bus precipitato oggi a Capri fa tornare di grande attualità il tema della sicurezza delle strade e dei trasporti nelle località turistiche italiane, al Sud e nelle isole, ma non solo. Sono centinaia, ogni anno, le segnalazioni di turisti terrorizzati per l'eccessiva velocità a cui viaggiano i trasporti su strade considerate poco sicure. 

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La Costiera Amalfitana, con le sue curve mozzafiato tra mare e montagna, è sempre più spesso luogo di crolli e frane. Il caso della statale 163 Amalfitana è emblematico: una strada nata come mulattiera e oggi tra le più importanti del turismo italiano, ma frequentemente chiusa per lunghi tratti a causa del dissesto idrogeologico della zona, che causa cedimenti delle pareti rocciose. Lo scorso 2 febbraio una frana sulla statale ha di fatto isolto Amalfi, tagliando i collegamenti sulla Costiera: i lavori per mettere in sicurezza e riaprire la strada si sono conclusi solo il 25 aprile.

Spostandosi a Ponza, invece, è recentissima la notizia della chiusura della scogliera realizzata a Frontone. I frequenti incidenti hanno spinto il sindaco a interdire la zona: è troppo pericolosa. 

E gli incidenti sulle strade, di diversa natura, non sono meno comuni. Risale a meno di una settimana fa la notizia del ferimento di un'operaio che, lavorando su un'autogru sulla statale 163 Amalfitana, nel tratto tra Maiori e Minori, è precipitato dalla scogliera. 

E poi c'è il capitolo trasporti, sia pubblici che privati, dove entrano in gioco una serie di fattori economici che spesso spingono gli operatori turistici a lavorare anche in condizioni di sicurezza precarie, cercando in ogni modo di ottimizzare costi e tempi. L'incidente della funivia del Mottarone, in tal senso, dovrebbe averci insegnato qualcosa. 

 

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Il Gazzettino