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TREVISO - Quasi il 12% del Pil del Veneto è prodotto dagli immigrati. Esattamente l'11,7%, con picchi anche superiori in settori come edilizia, agricoltura e ristorazione. Per un valore complessivo di 17,2 miliardi di euro. Compreso il contributo dato dai 65mila imprenditori immigrati (ormai quasi uno su dieci, aumentati di oltre il 24% negli ultimi dieci anni). Parlando di tasse, i contribuenti nati all'estero sono 452mila, il 12,5% del totale dei contribuenti della regione e hanno versato 998 milioni di Irpef. E dopo l'emergenza Covid adesso sono tornati a crescere gli ingressi per lavoro, passati negli ultimi due anni da mille a oltre 5mila. Sono questi i principali dati economici evidenziati nel rapporto annuale sull'economia dell'immigrazione presentato ieri a Treviso dalla fondazione Leone Moressa.
Il contributo al Pil del Veneto da parte degli immigrati potrebbe essere anche più ampio. «Con una maggiore integrazione e una maggiore legalità si potrebbe arrivare almeno al 15% della ricchezza prodotta sottolinea Enrico Di Pasquale, ricercatore della fondazione lo sfruttamento del lavoro è un fenomeno che va a minare il contributo economico dell'immigrazione regolare».
Gli stranieri in Veneto oggi sono 507.601. Rappresentano il 10,5% della popolazione totale. Il calo delle acquisizioni di cittadinanza, dopo il picco delle 29mila registrato nel 2016, indica che ormai si parla di una presenza stabile. Se si contano anche le 182mila persone che hanno ottenuto la cittadinanza negli ultimi 10 anni, il totale della popolazione di origine straniera arriva al 14% della popolazione del Veneto. Il comune con più stranieri è quello di Venezia: 41mila. In termini di incidenza sulla popolazione residente, invece, il primato spetta a San Bonifacio (Verona) con il 19,1%, seguito da Conegliano (Treviso) e Nogara (Verona), entrambi sopra al 17 per cento.
«Dopo la pandemia aumentano gli arrivi per lavoro sottolineano dalla fondazione Leone Moressa il fabbisogno di manodopera causato dalla stessa pandemia ha portato ad aumentare le quote di lavoratori stranieri nel 2021. Anche per questo sono cresciuti i nuovi ingressi in Veneto: dai 10mila del 2020 ai 23mila del 2021. Il motivo principale di ingresso rimane il ricongiungimento familiare (59% dei nuovi ingressi), mentre i permessi di soggiorno rilasciati per lavoro sono pari al 25% del totale e passano da poco più di mille del 2020 a oltre 5mila». A conti fatti, sono 241mila gli occupati stranieri in Veneto. Rappresentano l'11,6% degli occupati totali. I tassi di occupazione nel Veneto (65,7%) sono maggiori della media nazionale (58,2%), ma il tasso di occupazione degli immigrati (63,5%) è inferiore di quello degli autoctoni (66%).
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Il Gazzettino