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La guerra non si combatte solo sul campo. Anzi, con la risposta dell'Unione europea in tandem con gli Stati Uniti la partita si gioca anche e soprattutto sul fronte economico. Le pesanti sanzioni inflitte nei confronti della Russia stanno portando a inevitabili ripercussioni, almeno nell'immediato, sui prezzi delle materie prime. Russia ed Ucraina sono infatti grandi produttori di quel grano le cui quotazioni sui mercati internazionali sono salite dell'8,7%%, insieme con il mais (+5%) e la soia (+3.9%). Corre invece il dollaro, visto come bene rifugio, ed il biglietto verde si rafforza praticamente rispetto a tutte le valute, con l'euro che perde così lo 0,95% a 1,161. Anche l'oro è in deciso rialzo, e sui mercati il metallo con consegna immediata sale dell'1% a 1908 dollari l'oncia.
Benzina, volano i prezzi
Volano i prezzi praticati di benzina e diesel sulla rete. Le compagnie rivedono oggi ulteriormente al rialzo i prezzi raccomandati, con Q8 e IP che fanno segnare un incremento di due centesimi per entrambi i carburanti. In base all'elaborazione di Quotidiano Energia dei dati di ieri comunicati dai gestori all'Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale a 1,879 euro/litro (venerdì 1,861), con i diversi marchi compresi tra 1,877 e 1,890 euro/litro (no logo 1,863). Il prezzo medio praticato del diesel self aumenta a 1,753 euro/litro (venerdì 1,734) con le compagnie posizionate tra 1,752 e 1,759 euro/litro (no logo 1,744). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato cresce a 2,010 euro/litro (venerdì 1,996) con gli impianti colorati che mostrano prezzi medi praticati tra 1,953 e 2,091 euro/litro (no logo 1,913). La media del diesel servito sale a 1,889 euro/litro (venerdì 1,873) con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 1,832 e 1,955 euro/litro (no logo 1,793). I prezzi praticati del Gpl vanno da 0,819 a 0,837 euro/litro (no logo 0,814). Infine, il prezzo medio del metano auto risulta in saliscendi e si posiziona tra 1,749 e 1,845 (no logo 1,770).
Sale il prezzo del grano, aumentano pane e pasta
Federalimentare dipinge lo scenario di mercato da «tempesta perfetta» per il settore alimentare in relazione alla situazione internazionale creatasi, ai rincari energetici, all'aumento del gas e agli scioperi dei trasportatori. Federalimentare che dipinge lo scenario di mercato da «tempesta perfetta» per il settore alimentare in relazione alla situazione internazionale creatasi, ai rincari energetici, all'aumento del gas e agli scioperi dei trasportatori.
A far volare i prezzi del grano e degli altri prodotti agricoli è la sospensione a causa della guerra delle spedizioni commerciali dai porti sul mar Nero dell'Ucraina che insieme alla Russia rappresenta quasi 1/3 del commercio mondiale di grano (29%) ma anche il 19% delle forniture globali di mais per l'allevamento animale e ben l'80% delle esportazioni di olio di girasole.
Emergenza mondiale
«Un'emergenza mondiale che riguarda direttamente l'Italia - sostiene Coldiretti - che è un Paese deficitario ed importa addirittura il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 53% del mais di cui ha bisogno per l'alimentazione del bestiame». «L'Ucraina - aggiunge inoltre l'organizzazione - è il nostro secondo fornitore di mais con una quota di poco superiore al 20% ma garantisce anche il 5% dell'import nazionale di grano». «L'Italia - conclude Coldiretti - è costretta ad importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori» e «perché molte industrie per miopia hanno preferito continuare ad acquistare per anni in modo speculativo sul mercato mondiale anziché garantirsi gli approvvigionamenti con prodotto nazionale attraverso i contratti di filiera sostenuti dalla Coldiretti».
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Il Gazzettino