L'ultimo parto l'ha avuto a dicembre all'età di 50 anni. Questo porterebbe a diciassette, e non più a sedici, le gravidanze inventate di sana pianta...
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Gli inquirenti tuttavia si chiedono se la coppia abbia beneficiato di appoggi all'interno dell'Asl, dell'Inps e dell'Umberto I. Dubbi legittimi visto che la coppia, non giovanissima, è andata avanti per anni a depositare certificati fasulli all'Azienda sanitaria locale.
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I FINTI FIGLI
In gran parte il sistema è stato comunque scoperchiato dagli inquirenti. I militari dell'Arma e il sostituto Villani hanno scoperto che la 50enne aveva rubato un blocchetto di certificati ad una ginecologa. Documentazione medica che la signora compilava da sola. Con le carte in mano andava poi all'Asl e dal datore di lavoro. Spesso fingeva di avere il pancione mettendo un cuscino per camuffare lo stato interessante. Gravidanze, ovviamente, sempre a rischio. D'altro canto compariva dal certificato e questo comportava l'immediata sospensione dal lavoro e l'attivazione dell'assegno di maternità.
È stato più complesso, per la 50enne, simulare la nascita dei 4 figli. Un altro pargolo tra l'altro, il quinto nascituro, che fa salire a 17 il numero totale delle gravidanze, è stato scoperto da pochi giorni dagli inquirenti. La finta nascita dell'ennesimo bimbo risalirebbe a dicembre. I carabinieri, con le macchine fotografiche, hanno potuto verificare l'inesistenza del pancione della donna. Con una serie di foto hanno immortalato una perfetta silhouette che contrastava con l'ipotetico e inusuale nono mese di gravidanza di una 50enne.
La signora, per giustificare la nascita dell'ultimo arrivato, ha prodotto nuove carte false. Certificati di nascita attribuiti all'Umberto I. Tuttavia nell'archivio dello stesso policlinico non è stata ritrovata alcuna documentazione, sempre abilmente impiegata per spillare soldi all'Asl.
Invece, all'Umberto I, sono stati scoperti i certificati veri degli unici tre figli della donna (avuti negli anni 90) che porterebbero a 20 le gravidanze sostenute dalla donna. Di cui, conti alla mano, diciassette totalmente inventate e tre reali. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino